In questi mesi dal 20 Settembre 2021, giorno storico del referendum, il Governo e la maggioranza, spaccati anche su questo tema, hanno tergiversato e nei giorni scorsi sono iniziati i primi distinguo che non renderanno semplice la discussione in aula.
Libera vuole confermare con forza la vocazione laica della Repubblica di San Marino e riconoscere il valore sociale della maternità, al fine di garantire alla donna il diritto di decidere liberamente e responsabilmente sulle questioni relative alla propria sessualità – compresa la salute sessuale e riproduttiva, libera da coercizione, discriminazione e violenza – e di garantire il diritto ad un’educazione sessuale completa.
Libera vuole far si che la Repubblica di San Marino si doti di una legge applicabile e che garantisca il servizio anche all’interno del territorio sammarinese.
In questo senso per Libera le strutture sanitarie pubbliche o private autorizzate devono garantire un numero minimo di professionisti atti ad assicurare la pratica di interruzione di gravidanza nei casi, termini e tempi disciplinati dalla presente legge.
L’obiettore di coscienza deve informare l’Iss ed è tenuto ad informare prontamente la donna nel momento in cui la stessa presenti richiesta di interruzione volontaria di gravidanza o ne palesi l’intenzionalità.
Questo ci sembra un buon punto di equilibro tra libertà di scelta dei medici e diritti delle donne.
Su questi temi ed altri Libera ha presentato una serie di emendamenti per arrivare ad una legge che deve corrispondere alle aspettative di quel 77,3% di Sì.
Libera