SAN MARINO. LIBERA: NULLA SU DI NOI SENZA DI NOI

L’Iniziativa intrapresa dall’ISS di revisione della fornitura dei presidi medici agli assistiti, non è certo
configurabile come adozione di un nomenclatore per le classi di esenzione. Anzi, è una subdola
manovra di contenimento delle spese compiuta all’oscuro dei diretti interessati e delle loro
famiglie, umiliate in questi giorni da telefonate con cui le si porta a conoscenza delle novità
introdotte sulla loro pelle.
I nomenclatori tariffari, infatti, sono considerati veri e propri strumenti di cittadinanza, essendo
diritto del cittadino conoscere con chiarezza e in modo trasparente quando e come lo Stato
interviene nell’erogazione di un determinato sostegno, ausilio, protesi ecc. (spese, modalità di
rinnovo e tempistiche) e i casi, invece, dove l’utente è chiamato a compartecipare in toto o in
parte alle spese.
Ebbene, se esiste un nomenclatore sammarinese, ci chiediamo non solo perché non sia stato
concertato e condiviso, ma anche il motivo per cui non sia stato discusso in Consiglio Grande e
Generale per conoscere, ad esempio, quali siano i migliori standard di qualità internazionali e le
evidenze scientifiche, perché ci risulta che dalle comunicazioni telefoniche ricevute dalle famiglie e
dai diretti interessati non lo si desuma affatto. Le decisioni sembrano prese, invece, con criteri
pressapochisti e improvvisati che vanno decisamente a penalizzare queste persone dal punto di
vista economico, sotto l’aspetto della perdita dell’autonomia e sotto il profilo vitale della salute.
Alla faccia dello slogan NULLA SU DI NOI SENZA DI NOI della Convenzione delle Nazioni Unite sui
diritti delle persone con disabilità.
Se davvero esiste il misterioso nomenclatore, questo inoltre deve essere pubblicato e reso
accessibile a tutti così come avviene in tutti gli altri Paesi e come è previsto all’art.7 comma 3b del
Decreto 1 febbraio 2018 n.14.
Il fatto che l’ISS si sia affrettata a difendere l’indifendibile e a giustificare solo adesso quanto sta
accadendo, a misfatto compiuto e prima che si scatenino ulteriori polemiche, denota e conferma,
ove mai ce ne fosse bisogno, che per amministrare e governare, piuttosto che pensare in primis ai
premi straordinari di produzione per i Dirigenti, l’intransigenza bisognerebbe applicarla
innanzitutto a sé stessi.
È il classico caso della “toppa peggio del buco” e di chi, al di là dei proclami di facciata, teme il
confronto e vive con l’ansia di non rendere manifesti i limiti del proprio agire e trasparenti certi
atti al limite della disumanità e in netto contrasto con le più elementari regole di buon senso e di
tutela delle categorie più fragili.
LIBERA nel condividere la lotta agli sprechi e agli abusi, auspica che si possa stabilire una
disponibilità di base in termini di flessibilità, al fine di evitare eccessive penalizzazioni e scempi di
questa natura, ragionando con l’utenza caso per caso.

 

Libera – San Marino