San Marino. Via libera a nuove antenne e al 4G. Entro sei mesi i primi 4 tralicci alti 36 metri

Il tema dello sviluppo delle telecomunicazioni nella Repubblica di San Marino ha occupato i lavori consiliari di ieri. La seduta si apre con la lettura della corposa relazione del segretario di Stato con delega alle Tlc, Andrea Zafferani, cui segue un lungo dibattito che si conclude con la presentazione di 4 Ordini del giorno: uno della maggioranza e tre delle opposizioni (Pdcs, Psd e Rete-Mdsi). A conclusione del dibattito viene approvato, con 28 voti favorevoli e 21 contrari, l’Odg sottoscritto dalle tre forze di maggioranza, Ssd, Rf e C10. Il testo è il seguente: il Consiglio grande e generale impegna il congresso di Stato affinché -“proceda sollecitamente nella realizzazione delle 4 stazioni radio base che hanno già ottenuto tutte le autorizzazioni e che sono necessarie per assicurare livelli adeguati di servizio, tenendo presente la necessità di limitare al massimo l’impatto ambientale; -adotti d’urgenza tutti i provvedimenti necessari al rapido miglioramento della qualità dei servizi radiomobili del Paese anche attraverso la concessione delle frequenze per il 4G agli operatori concessionari, in fase provvisoria, in attesa che si definiscano rapidamente oneri e canoni di concessione del servizio; – favorisca lo sviluppo del settore della banca ultra larga, impegnando l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi a presentare, entro aprile 2017, una relazione dettagliata sullo stato del progetto di realizzazione della infrastruttura in fibra ottica, sui costi, in modo che il congresso di Stato possano successivamente individuare d’intesa con Cda dell’Aass, le migliori scelte per consentire una razionale ed efficace utilizzo della stessa in tempi brevi e a proseguire nel percorso intrapreso circa la posa di fibra ottica affinché entro breve termine si possa giungere alla cablatura territoriale al fine di metterla al servizio delle imprese e degli utenti. Il Consiglio grande e generale invita il congresso di Stato a presentare un progetto di legge per ammodernare l’impianto legislativo in materia, che preveda l’istituzione di un Soggetto neutrale e Regolatore per le Tlc ed affronti le principali tematiche tenendo conto dell’evoluzione intervenuto a livello internazionale; – a dare mandato all’Agenzia per lo Sviluppo digitale di realizzare un sistema di valutazione relativo alle prestazioni della linea internet; a tenere aggiornato il Consiglio grande e generale circa le ipotesi di sviluppo del settore e delle decisioni relative; a procedere con un’adeguata e capillare informazione della cittadinanza rispetto ai pro e contro dei vari progetti e opzioni esistenti. Sono invece respinti tutti gli altri Odg proposti dalle forze di minoranza.

Nella sua relazione il segretario Zafferani ha illustrato lo stato attuale, i progetti in essere e gli obiettivi futuri. Innanzitutto è stato spiegato che attualmente lo stato ricava introiti applicando una tassa di concessione pari al 4,5% sul volume di affari dichiarato dalle aziende al netto dei costi che le stesse sostengono per prestazioni o servizi erogati da altre aziende dello stesso settore. L’idea è invece applicare una imposta forfettaria annuale sull’uso delle frequenze.

Ma il punto centrale è l’aumento delle antenne presenti sul territorio per garantire maggiore copertura per i telefoni cellulari. In questo senso si inserisce il progetto Polab, figlio di una collaborazione richiesta dal precedente governo. Il piano prevede l’installazione di 22 pali “costituiti – ha detto Zafferani – da una soletta in calcestruzzo armato e da un palo flangiato alto circa 36 mt sul quale ci sarà la possibilità di ospitare gli apparati radioelettrici di massimo tre operatori”. Il costo iniziale di circa 50- 60 mila euro per ogni traliccio è salito a circa 100 mila euro per via delle necessarie misure antisismiche. “Questa altezza – ha detto Zafferani – assicura una distanza di assoluta sicurezza anche agli eventuali insediamenti abitativi posti nelle prospicienze dei pannelli radianti, questo perchè i lobi radianti delle antenne, usando un paragone hanno una forma ad ombrello e, per farci capire, spazzano una area come farebbe la luce di un faro pertanto quanto è più in alto il “fascio luminoso” e minore è la probabilità di investire abitazioni o centri abitati, questa è una delle ragioni, anche se non è la sola, per cui si sceglie di irradiare dall’alto. Inoltre l’altezza è determinata dall’esigenza di tenere il centro elettrico il più lontano possibile dagli insediamenti abitativi”. I primi 4 siti, già autorizzati, verranno installati entro sei mesi. Poi gli altri 4. Per i restanti 15 invece non è stato ancora deciso nulla. La Tribuna Sammarinese