Si è svolta giovedì scorso nella sala Polivalente di Serravalle, una serata pubblica organizzata dalla Segreteria di Stato alla Sanità e Sicurezza Sociale, dal titolo: “Sanità pubblica: innovazione, trasparenza e libera professione”.
Al tavolo dei relatori presenti quasi tutte le forze politiche, dal Segretario di stato alla Sanità, Francesco Mussoni, ai rappresentanti di Su, Agusto Michelotti; Civico 10, Franco Santi; Movimento Rete, Elena Tonini; Ap, Nicola Renzi; Ns, Henry Bucci; Psd, Guerino Zanotti; Pdcs, Luigi Mazza. Quello della sanità è senza dubbio uno degli argomenti a cui i cittadini prestano maggiore attenzione e l’introduzione di una nuova legge che regolamenti in modo diverso dal passato la possibilità di svolgere la libera professione per i medici dipendenti iss, qualche dubbio lo deve aver sollevato.
A questo proposito, infatti, a pochi mesi dell’attuazione della legge stessa, si è costituito un comitato che sta promuovendo un referendum popolare per la sua abrogazione. Nel corso della serata il segretario Mussoni, ha spiegato come la legge sia tesa a mettere comunque al centro il servizio al cittadino, consentendo, anche attraverso la possibilità di operare in sedi diverse da quelle pubbliche presenti in territorio, una maggiore specializzazione dei professionisti del settore medico.
In sostanza con la legge si permette ai medici di svolgere la libera professione, pur essendo dipendenti pubblici, purché per la prestazione venga fatta comunicazione all’iss che l’autorizza, purché la prestazione sia rivolta a pazienti non sammarinesi, al di la che poi sia offerta o meno in territorio e purché venga riconosciuta una parte percentuale dei ricavi da questa all’istituto. Mussoni ha anche fatto una proiezione-previsione di quelli che potrebbero essere i ricavi, che vedrebbero raddoppiare gli attuali 800,000 euro, fino a 1.600,000 euro circa. Per la “maggioranza” la nuova legge consentirà ai medici una maggiore formazione, dando loro modo di andare a operare in sedi diverse e quindi potendo acquisire una maggiore specializzazione perché aumenterebbe anche la casistica a cui si troverebbero a fare fronte.
Maggiore attrattiva per professionisti non sammarinesi nel venire a svolgere la professione in Repubblica; un aumento di entrate per l’istituto che possono essere reinvestite per un costante adeguamento della struttura, rendendola sempre all’avanguardia. (…) San Marino Oggi