La politica post-crisi si trova di fronte a una questione dirimente: i numeri. Il Consiglio si è trovato ad affrontare una maratona sull’assestamento di bilancio con solamente 29 membri presenti alla prima convocazione.
Spero risulti chiaro quanto sia delicata la situazione attuale. In generale nel dibattito le forze di minoranza hanno fatto sentire la loro voce con forza, paventando il rischio che si ritorni ad essere un paradiso fiscale.
Tuttavia, gli esponenti del Governo hanno respinto categoricamente tali scenari. Oltre alle questioni sul bilancio, sono tornate alla ribalta altre tematiche già dibattute in precedenza, come il conteggio delle spese in conto capitale e la valutazione di Fitch.
Nonostante le differenze, c’è stata anche una disponibilità da parte delle opposizioni, Libera in particolare, a trovare un punto d’incontro su alcune proposte di emendamento.
Un testo di ben 191 pagine. Il ruolo delle opposizioni insomma si fa sempre più importante per varare la finanziaria. Con numeri risicati nella maggioranza, il Consiglio con tutti i distinguo del caso sembra comunque incline a trovare una sintesi anziché ingaggiare una battaglia politica.
Questa maturità è inaspettata ma estremamente significativa, poiché attribuisce un peso maggiore al contributo delle opposizioni. Diverse forze politiche dimostrano di essere consapevoli delle sfide che San Marino affronta e sono disposte a mettere da parte le differenze per trovare una soluzione condivisa.
Questo atteggiamento, se sostenuto e coltivato, può portare a un confronto più costruttivo e a una migliore gestione delle problematiche economiche e sociali.
Tancredi Falconeri