San Marino. L’inchiesta Varano sulle pagine di MF: che senso ha avuto l’indagine “mal fatta” che è costata 40 mila euro ad ogni sammarinese? … di Enrico Lazzari

Sembra passato un secolo dalla ormai celebre, sul Titano, conferenza stampa tenuta il 5 maggio 2009, in pompa magna, dai Pm titolari dell’inchiesta Varano (qui per rivederla: https://giornalesm.com/amarcord-san-marino-la-conferenza-stampa-di-di-vizio-il-5-maggio-2009-dopo-gli-arresti-di-varano-video).

E altrettanto sembra passato dal giorno di eclatanti, risonanti arresti. Infatti, finirono in manette i vertici della Cassa di Risparmio di San Marino, e precisamente Mario Fantini, Gilberto Ghiotti, Gianluca Ghini, Luca Simoni e Paola Stanzani, arrestati nella primissima mattina del 4 maggio 2009.

E sembrava finita a “tarallucci e vino”, sia sui media che sul fronte politico sammarinese, ogni conseguenza dell’ordinanza emessa il 14 dicembre scorso dal Tribunale del capoluogo romagnolo che ha bocciato pressochè in toto quanto fatto sul fronte giustizia, su quella vicenda, dal 2009 ad oggi.

Ieri, questa oggi incomprensibile indagine con relativi provvedimenti susseguitisi nel tempo, è balzata alle cronache di uno dei più importanti e autorevoli quotidiani finanziari italiani, Milano Finanza per la precisione, nella rubrica “Contrarian” a firma Claudio Patalano. Un approfondimenti redatto senza lasciare spazio ad equivoci o diplomazia, intitolato “I danni certi dell’inchiesta Varano sul riciclaggio Delta”. E, vista la firma, non si tratta di un articolo che può passare inosservato. Infatti, Il Prof. Patalano ha un curriculum prestigioso in cui spicca il suo ruolo da ex dirigente di altissimo livello di Banca d’Italia, la quale, una volta “pensionato”, lo scelse per svolgere ruoli particolarmente delicati quale quello di Commissario di Sicilcassa

Varano è una inchiesta che, si ricordi (come evidenziato in un mio precedente approfondimento pubblicato su queste stesse pagine elettroniche: https://giornalesm.com/san-marino-linchiesta-varano-bocciata-dai-giudici-e-i-kapo-biancazzurri-sono-costati-40mila-euro-ad-ogni-sammarinese-il-karma-esiste-di-enrico-lazzari/) ha procurato un danno economico importante prima alle case di Carisp e, poi, conseguentemente, alle casse pubbliche costrette ad intervenire con soldi pubblici per il risanamento della stessa Cassa di Risparmio.
L’inchiesta ebbe una eco ampissima sui media italiani (indimenticabile l’attenzione riservata dalla trasmissione Report, che presentava il malaffare come cosa accertata e certa.

Trasmissioni televisive, risonante eco sui media, unite -pare- alle pressioni generate da quanto trapelava dall’indagine indussero addirittura Banca d’Italia a costituirsi parte civile nel procedimento. Banca d’Italia “sposò” a tal punto l’indagine che, in seguito, conferì al Pm che la guidava un delicato incarico… “Appare oggi grottesca -spiega il Prof. Patalano- la decisione dell’Unità di Informazione Finanziaria pwer l’Italia presso la Banca d’Italia di avvalersi, per anni, proprio del pubblico ministero la cui inchiesta è stata ritenuta dalla Corte di primo grado del tribunale di Forlì del tutto sbagliata”.

Sul Titano, invece, ad eccezione dei vertici di un partito -facile immaginare quale (Alleanza Popolare, da cui giunsero pressanti e decise pressioni perchè si ammettessero responsabilità patteggiando la condanna, e da quanto emerge dagli atti del primo grado Gatti-Galassi forse non solo pressioni a patteggiare), nessuno si prestò a “fiancheggiare” il lavoro della magistratura forlivese.

Sta di fatto che l’indagine Varano è costata a Carisp oltre un miliardo di investimento “bruciato” proprio a causa dell’indagine e degli arresti, ai quali va aggiunto il danno, ben più importante, dei mancati introiti derivanti dall’operazione Delta che sarebbe divenuta uno dei leader italiani nel credito al consumo.

Un comparto finanziario sviluppato proprio alle enormi competenze che, sullo stesso credito al consumo -se memoria non mi tradisce-, il vertice Fantini aveva acquisito nella sua esperienza statunitense, paese dove lo stesso comparto era affermato quando qui, in Penisola, nessuno sembrava ancora sapere che esistesse…
A conti fatti l’azione dei Pm forlivesi è costata, indirettamente, circa 40 mila euro per ogni sammarinese, neonati compresi. Infatti, il solo investimento Carisp bruciato in batter di ciglia superava ampiamente il miliardo di euro, attestandosi, pare, a un miliardo e 300 milioni… Un potere di acquisto, di investimento oggi di almeno 1,6 miliardi.
Ma se i sammarinesi, almeno quelli che si sono resi conto di come non sempre un indagato sia un individuo ormai colpevole, da “impiccare” seduta stante sul Pianello, hanno di che recriminare per il danno economico enorme subito, MF si concentra su chi è stato danneggiato in maniera ancor più pesante dalla mastodontica inchiesta aperta da 13 anni e racchiusa in 1000 pagine di fascicolo, 40 indagati, 5 arresti e con impatto devastante su ben 900 posti di lavoro.
“Ma soprattutto -si legge su MF- è la storia di persone” che hanno subito arresti e “accuse di riciclaggio, abusivismo bancario, ostacolo alla vigilanza e associazione per delinquere”. “Accuse messe oggi in discussione”, praticamente smentite nella loro sostanza, “dai giudici Monica Galassi, Marco De Leva e Marco Mazzocco, i quali hanno rilevato numerose criticità attinenti a questioni di ordine strettamente tecnico, all’evanescenza e inconsistenza delle accuse, ad una incolpazione particolarmente criptica che non consente l’attuazione del giusto processo, mancando di evidenziare le condotte ritenute penalmente rilevanti, rendendo assai incerto cosa sia stato provato e cosa invece sia stata una mera congettura degli inquirenti”.

Una bocciatura del lavoro dei Pm che non è fatta da Mf, sia inteso, ma è chiaramente espressa nell’ordinanza del Tribunale di Forlì del 14 dicembre 2021. Una ordinanza che sulle autorevoli pagine italiane viene addirittura definita “tragicomica”.

Una “indegna storia” -non usa mezzi termini l’articolista- in cui “se da un lato vi è il riconoscimento della magistratura inquirente, di essenziali errori giudiziari”, dall’altro fa porre una domanda: “Che senso ha avuto tutto questo? In che modo potranno essere risarcite le persone danneggiate anche nella loro integrità morale?” E, vien da aggiungere, chi risarcirà Carisp e tutti i sammarinesi?

“Appare grave -conclude l’articolo di Mf- che ancora oggi sia del tutto irrisoria l’attenzione data dalla stampa nazionale (si riferisce a quella italiana – ndr) all’ordinanza del tribunale e i cinque imputati continuano ad essere nella memoria collettiva cinque malfattori”.

Enrico Lazzari