San Marino. L’intervento di ieri in CGG del presidente del PSD Matteo Rossi: ”IVG, CHE BISOGNO C’ERA DI BUTTARLA IN POLITICA?”

Presidente PSD, Matteo Rossi

Ho deciso di non addentrarmi nella legge perché conto di farlo durante il lungo dibattito sull’articolato. Ho preferito l’analisi politica a quella nel merito della legge.

Ciò detto, tutta sta necessità di buttare in politica una questione così delicata, personale e intima mi verrebbe da dire, che ovviamente come legislatori dobbiamo affrontare, ma che abbraccia praticamente e moralmente la sfera più personale di ognuno di noi, l’avrei evitata.

Tutta questa necessità di fare una relazione Col ghigno e l’ignoranza dei primi della classe”, a ostentare protagonismo e una moralità superiore a noi comuni mortali, l’avrei evitata.

Tutto questo bisogno di creare distinguo inutili, di mettere la bandierina, francamente lo capisco, ma non facendo parte del mio stile, l’avrei evitato. 

Parlo ovviamente di Libera e della sua relazione di minoranza:

c’era davvero bisogno?

Soprattutto dopo un referendum vinto con un consenso così bulgaro.

Comunque visto che l’avete fatto voi, visto che avete deciso di ridurre un tema così ad una semplice questione di consenso e di bagarre politica, qualche precisazione politica va fatta. 

Parto piano, visto che si è intimato al mio partito di aver smarrito la strada di casa, avrei una precisazione da chiedere: di quale casa parla Zanotti? Quella in Lussemburgo dalla quale partivano i decreti nella scorsa legislatura. 

A PROPOSITO

Nessuno me lo leverà dalla testa, se Libera avesse impiegato lo stesso ardore che ha impiegato nel redigere la relazione accompagnatoria al PDL, probabilmente: 

1) non avremmo rasentato il default dei conti pubblici

2) non sarebbe stato necessario aprire l’epoca del debito pubblico 

3) forse sareste ancora al governo.

 

È la coerenza che vi manca cari compagni, cosa che sicuramente non imputo alla collega di NPR Maria Luisa Berti per esempio, che seppur sull’argomento ha sensibilità e posizioni che divergono dalle mie, stimo e apprezzo, poiché ha sempre avuto la forza di mantenere la sua posizione ogni qualvolta che in questa aula, negli anni, si sono affrontati dibattiti che ruotavano attorno al tema dell’IVG. 

Visto che avremo lunghe giornate davanti a noi nelle quali dibatteremo articolo per articolo, è bene fare anche un minimo di chiarimento storico su alcuni passaggi che hanno fatto sì che oggi siamo a un passo dalla meta.

Era l’anno 2014, governo DC-PSD-AP, arriva in consiglio un’istanza d’arengo presentata da Lazzaro Rossini nella quale chiedeva la depenalizzazione tout court dell’aborto. Andando a riguardarmi il resoconto di quel dibattito ho trovato molto interessante un passaggio dell’allora Capogruppo democristiano Mazza, nel quale diceva -cito- “penso che se si tenesse un referendum sulla depenalizzazione dell’aborto non ci sarebbe una stragrande maggioranza favorevole”. Aveva ragione, potevamo fare l’einplain, il 77% dei consensi è stato oggettivamente poco. Ovviamente è questa una nota di colore che mi sono sentito di ricordare scherzandoci su. Era l’anno 2014, non il 1914, e seppur l’istanza era forse più provocatoria che altro, incompleta e molto astratta, si è votato un ODG nel quale sostanzialmente si impegnava il Governo di allora, nel quale una grossa fetta dell’attuale LIBERA era presente, tra le fila del PSD ovviamente, per trovare la formula affinché non si perseguisse una donna che volesse andare ad abortire in un posto dove il codice pensale lo consentisse. Ovviamente tutto cadde nell’oblio, nulla si fece e quindi, sostanzialmente, “testa sotto la sabbia e andare”. 

Nel 2016 poi, al tramonto della legislatura, ecco lo scatto d’orgoglio: il 20 settembre dopo un dibattito fiume, l’aula approva ben tre istanze d’arengo che vanno nella direzione della depenalizzazione dell’aborto. 

Nel frattempo all’interno del PSD oramai era saltato il banco, ovviamente non per le questioni legate all’IVG, ma udite udite, per le alleanze….

con le elezioni alle porte la parte vicina a Iro Belluzzi all’epoca segretario al lavoro, guardava alla DC come primo interlocutore, per dare continuità all’azione di governo, guarda caso. Dall’altra parte della barricata invece, gran parte del blocco ex comunista, per intenderci una gran parte dei Democratici del quale conserviamo ancora la D nell’acronimo PSD, scelsero la strada di Lab Dem (Simone Celli), Sinistra Unita e soprattutto Repubblica Futura. Vincono le elezioni e mandano noi e ma soprattutto la DC all’opposizione, cosa che nel nostro Paese è successa davvero poche volte. Noi del PSD tutto sommato, assorbita la sconfitta, ma con l’eredità di quelle tre istanze approvate sul fine legislatura, sotto sotto, abbiamo tifato perché finalmente una legge che regolamentasse l’aborto a San Marino –FINALMENTE- potesse vedere la luce. Le condizioni -come si dice in politichese- c’erano.

Ovviamente non ce l’hanno fatta. Magari un giorno poi ci spiegheranno il perché.

Quindi, NEMMENO la grande sinistra progressista, SSD partito di maggioranza relativa con CIVICO 10 in formissima e con tutti i pianeti allineati, ha sfatato il tabu dell’ivg. 

Ma va bene, vuoi gettargli la croce? NO. La politica è difficile, i problemi sono tanti, amen.

Paradossalmente quindi, arriviamo ad oggi, anzi ad un anno fa, con un referendum vinto dal fronte pro IVG (la storia la sapete tutti), e attenzione, non sarà un governo a guida Libera a varare questa legge. Eh no, e nonostante le occasioni perse e i rigori a porta vuota sbagliati, sono proprio i compagni di LIBERA che oggi, in un’anomala relazione accompagnatrice di minoranza, parlando del PSD, commentano: “avvilente tanta pochezza” imputandoci (a detta loro) scarso attivismo nel presentare emendamenti o a diventare i paladini delle donne. 

Ma da quale pulpito! 

Proprio loro, che oltre a non esserci riusciti da alleati di Governo della Dc tra il ‘12 e il ‘16, SOPRATTUTTO non ci sono riusciti NEMMENO con la Dc in castigo all’opposizione e ai minimi storici tra il ‘16 e il ‘19.

Per cui, dopo questa analisi, capiamo sinceramente la vostra frustrazione, capiamo che è dura andare a raccontare ai vostri elettori che questo governo ha varato una legge denominata “REGOLAMENTAZIONE DELL’INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA” mentre voi dall’opposizione lanciavate strali e ricostruzioni false, come quelle lette nella relazione di Zanotti. Capiamo che è dura spiegare che un governo con la dc al 33%, RETE E MOTUS LIBERI, porterà al paese finalmente una legge di questo tipo, grazie anche al forte mandato popolare, certo è innegabile, ma anche grazie al PSD, al PS, a MD e a Noi Sammarinesi, insomma anche grazie alla tanto vituperata lista NPR, che magari non sarà la squadra più bella da vedere, ma che porta risultati, che alla fine sono l’unica cosa che conta.

Per cui eccellenze vado alle conclusioni, e prendendo in prestito le parole dell’estensore della relazione di minoranza, Guerrino Zanotti, che all’epoca di mestiere faceva Segretario di Stato agli Interni, e comprendendo la sua frustrazione, dal cuore e con fraterna e sincera vicinanza, davanti alla débâcle politica alla quale stanno andando incontro non potendo brandire loro il vessillo dell’IVG, non mi resta che chiedergli:” Ma scusate, voi non vi siete premuniti?”

Matteo Rossi, Presidente PSD