San Marino. L’intervista al Capogruppo Dc Luigi Mazza: “Risposte al paese oppure alle urne”

Luigi MazzaOggi inizia il confronto sulla finanziaria: “Dobbiamo operare ulteriori tagli alla spesa pubblica in linea con le indicazioni della spending review”.

Avvocato Mazza partiamo dagli episodi delle ultime ore. Non pensa di aver superato il segno in Aula?
“All’inizio e alla fine del mio intervento mi sono scusato con l’Aula e con i Reggenti perché in 30 anni non mai dovuto prendere parola in Consiglio per fatti personali. Però mi sono sentito obbligato dopo che da mese ricevo attacchi gratuiti e offese senza che mi sia stato addebitato alcun fatto, né in Consiglio né fuori. L’intervento di Pedini Amati era pieno di offese nei miei confronti mi ha indotto a dovere rispondere”.

Ok, ma non poteva evitare questo brutto spettacolo?

“Si certo, ma sono molti mesi che questo tipo di atteggiamenti permane in Aula. Nel mio intervento, ad apertura del dibattito, ho detto che l’aria era inquinata e che bisognava tornare a fare politica. Invece Pedini Amati, come da tempo avviene, ha espresso offese e denigrazioni sul mio ruolo politico e sulla mia persona. Io ho chiesto e chiedo in primis un intervento della Reggenza perché certi atteggiamenti non siano consentiti in Aula e per questo mi farò parte attiva verso tutti i capigruppo”.

E il confronto tanto invocato tra le parti?

“Da diversi mesi mi sembra di registrare la voglia di buttare tutto in rissa anziché nel confronto politico. La crisi, non solo economica, non aiuta questa situazione. Se poi alcuni movimenti pensano che questo sia il modo per coinvolgere la gente sui problemi è difficile pensare a un confronto costruttivo”.

La convergenza col Ps?
“Lo abbiamo detto in maniera chiara. La prima priorità è il bilancio. Da mesi riscontriamo atteggiamenti di responsabilità da alcune forze politiche. Comunque a giorni apriremo il confronto con tutte le forze in campo come deciso dalla maggioranza”.

A proposito di maggioranza. Come va con Ap?
“Con Ap abbiamo condiviso le ultime due legislature. Siamo partiti diversi, con sensibilità diverse. Però dal 2008 fino a adesso siamo riusciti, nonostante queste diversità, a trovare una linea comune di condotta. Il momento non è facile ma come sempre è avvenuto in politica se l’obiettivo è comune si raggiungono gli accordi su tutte le tematiche”.

Sarò più chiaro: lo mangiate il panettone?
“Se il governo non è in grado di affrontare i problemi del paese e fornire le risposte che la gente aspetta non c’è ragione per non andare alle urne. Il paese ha però necessità di risposte”.

Visto che pochi parlano di elezioni, sarà un governo di emergenza a mangiare la colomba?

“Questo nessuno è in grado di dirlo. La maggioranza è d’accordo per avviare la verifica programmatica e terminarla subito dopo l’approvazione della legge di Bilancio. Se il giudizio sarà positivo il governo potrà ottenere la fiducia, magari con un rimpasto. Potrà anche formarsi un governo diverso nei numeri e nella composizione così come ha chiesto Ap. Dovrà essere la maggioranza nel suo insieme a prendere la decisioni sulla base del risultato della verifica”.

Cosa risponde a chi chiede le dimissioni di Marco Gatti?

“È uno dei temi che si è dibattuto in questi giorni in in Consiglio. Bisogna che fissiamo le regole del gioco. Ormai si chiedono le dimissioni sul solo fatto che i giornali riferiscono di episodi generici. Un avviso di garanzia indica semplicemente che la magistratura ha aperto un’indagine, nulla di più. Anche le opposizioni in un odg presentato nell’aprile 2013 volevano introdurre la sospensione cautelare dei consiglieri in presenza di un rinvio a giudizio, ossia quando il giudice ha terminato le sue indagini e deve ancora iniziare il processo. L’odg che è stato approvato con larga maggioranza a settembre 2013 dà mandato al governo di predisporre un progetto di legge che preveda la sospensione dei consiglieri in presenza di condanna non definitiva. Questo perché uno che riveste un incarico politico se subisce una condanna seppure in primo grado deve fare un passo indietro”.

Torniamo al suo segretario

“Marco Gatti ha riferito all’interno del partito e del Consiglio che a lui non è stato comunicato nulla. È evidente quindi che non si possono ancora esprimere condanne politiche. A lui non è ancora arrivato neppure un avviso di garanzia. Aggiungo inoltre che qui non stiamo parlando di fatti che riguardano la politica ma vicende che si riferiscono solo alla sua attività professionale”.

Perché allora Felici, che pure non ha alcun procedimento ne avviso di garanzia, si è dimesso?

“È evidente che uno che ha responsabilità di governo si trova molte volte in una situazione nella quale sono valutazioni di mera opportunità a far prendere decisioni. Io infatti ho detto in Aula che le dimissioni non derivano da contestazioni riferite alla questione morale ma dal clima che rende più difficile affrontare i provvedimenti impegnativi e sicuramente impopolari che il governo deve affrontare in questa fase. Sono convinto, e l’ho detto in Consiglio, che sono sicuro, conoscendo Claudio Felici, che il tempo sarà galantuomo ma che a volte nella politica questo tempo non c’è”.

Che Finanziaria ci dobbiamo aspettare?

“Uno degli obiettivi della maggioranza da quando si è costituita la coalizione era la messa in sicurezza del bilancio. È chiaro che le formule sono poche: dobbiamo operare ulteriori tagli alla spesa pubblica in linea con le indicazioni della spending review. Dobbiamo completare il percorso dell’introduzione dell’imposta sui consumi, l’Igc, mantenendo però saldi quei margini di competitività per il commercio al dettaglio. Lo sforzo non può non essere che nella direzione di sostenere ulteriormente uno sviluppo a sostegno di un’economia che sia pure lentamente sta dando segnali positivi concreti di ripresa”.

Può tradurre dal politichese?
“Guardi, su questo domani (oggi, ndr) iniziamo il confronto politico. È chiaro che gli indirizzi per mettere il bilancio in sicurezza rimangono gli stessi: la verifica delle entrate, il taglio delle spese e il rilancio dell’economia. Poi per ognuno di questi temi possono essere tante le proposte e le valutazioni. La situazione è ancora fluida. Il tempo è breve e dobbiamo essere determinati”.

Davide Giardi, La Tribuna