San Marino. L’intransigenza di Rete e gli inciuci della Dc con Rf… di Tancredi Falconeri

E’ indegno che non sia stato raggiunto il numero legale e che il Consiglio non sia potuto partire.
Vergognatevi! Ancora più indegno è che dalla maggioranza dei 44 attacchino l’opposizione. Colpa delle minoranze insomma.
Quindi non solo ci sono dei personaggi che non fanno il proprio dovere, ma ci prendono pure in giro!
Basterebbe questo per sancire come la maggioranza sia cotta e finita e di come dei problemi dei sammarinesi freghi molto poco.
Non si arriva a fine mese, non si fanno le riforme e questi manco vanno al lavoro a fare quello per cui sono stati eletti e pagati profumatamente.
C’è chi addirittura in comma comunicazioni si fa latore delle istanze del vicino di casa, forse in cerca di qualche preferenza viste le imminenti elezioni.
Si attaccano banche, non quelle amiche naturalmente, e colleghi di partito.
Ma comprendo molto bene lo stato d’animo di mister preferenza Matto Zeppa, che si permette di ricordare a Pedini Amati che aveva detto mesi fa che non si sarebbe più candidato.
D’altra parte ormi Rete è morta e sepolta.
E il motivo è che incarna la peggiore Dc e la peggiore Alleanza Popolare.
Della Dc ha preso in pieno la politica clientelare e l’amore per Carisp. Di Ap o Rf la volontà di mandare a casa Catia Tomasetti da Banca Centrale (e naturalmente la politica clientelare).
Zeppa dovrebbe chiedersi perché il suo amico degli Esteri ha elargito nomine diplomatiche a Vento e Giusti.
Ma di sicuro l’integerrimo Zeppa non ha problemi ad attaccare Cassa, così come non li ha ad attaccare altri istituti di credito. Giusto?
Nel caso può chiedere aiuto a Nicolini.
E se proprio proprio non ce la fa ancora, citofoni a Ciavatta che di consulenze se ne intende.
Rete è davvero imbarazzante e attaccarla è come sparare sulla croce rossa.
Così in attesa di una interpellanza di Zeppa su Cassa, non deve stupire che i retini non in linea col capo e in odore di non essere rieletti in consiglio parlino con Libera.
Chi è in difficoltà enormi appare Giancarlo Venturini, ex capo forte della Dc che non riesce a tenere più insieme la coalizione.
I grandoniani nella Dc fremono e spingono il partito verso Rf.
Fa benissimo Pedini Amati a muoversi e a volere stringere con Libera.
Impensabile consegnare nuovamente il paese a chi lo ha ridotto in macerie.
Così mentre Righi (Motus) fa inciuci con Berti, Libera e Psd stanno gettando le basi nella nuova sinistra e del nuovo governo.
Con il rischio reale di mandare la Dc all’opposizione in buona compagnia.

Tancredi Falconeri