San Marino. L’invasione russa fatica a manifestarsi

Corso-di-lingua-Russa-1024x768“Spendevano e spandevano, adesso, nel giro di un anno, non è più così” .

Il turismo russo ha rallentato l’invasione degli anni passati in Riviera e quello che pareva un funesto presagio è diventato una realtà. Insomma: la crescita del turismo russo in Romagna si è fermata e anche a San Marino.

“Fino all’anno scorso pareva come una gallina dalle uova d’oro – racconta una commerciante del centro storico- quest’anno se ne vedono ben pochi”.

In effetti in questi anni di crisi il turismo dalla madre Russia aveva salvato molti operatori del settore, ma la guerra in Ucraina e le tensioni tra il Cremlino ed Europa. Hanno ridotto i numeri da un +18% del 2013 a un + 2% di quest’anno.

Un crollo che preoccupa istituzioni locali, commercianti, ristoratori e albergatori, che da alcuni anni erano abituati a fare affari grazie a menù e insegne in cirillico.

“E’ un’estate disastrosa -spiega un barista- non c’è continuità e pare che manchino i quattrini anche ai turisti che arrivavavano dalla Russia pieni di banconote da 500 euro”. “Spendevano e spandevano -gli fa eco una collega- adesso, nel giro di un anno, non è più così”.

Il settore russo pare fermo, mentre prima era in grande espansione.
Il conflitto in Ucraina ha ribaltato i pronostici, con i quali si era chiuso il 2013 perchè per i russi, oggi, è più difficile lasciare il proprio Paese e le famiglie hanno meno soldi da spendere all’estero. La colpa è di una serie di fattori incrociati: la svalutazione del Rublo; il fatto che il Governo russo sta sconsigliando i viaggi in Europa ai dipendenti pubblici; infine, le ultime 
sanzioni europee”.

Il quadro è poco incoraggiante e peggiora se si inserisce nella cornice di un’estate che sul fronte meteo non dà tregua, con continui acquazzoni e nubifragi.
“La situazione è pesante spiega un ristoratore- a giungo avevamo notato una ripresa nel turismo mordi e fuggi degli italiani, ma sono svaniti con l’arrivo di luglio, per colpa del maltempo, che tra l’altro a San Marino ha sempre fatto comodo facendo salire gente dalla 
Riviera. Ma anche laggiù è tutto vuoto”.

E siamo a metà agosto. “Il mercato russo per noi ormai è strategico -dice una commerciante russa del centro storico- è quello che ci ha dato più soddisfazioni insieme a quello tedesco”.

E dalla Russia arriva un altro allarme. In un mese sono falliti cinque tour operator.

Per salvare la stagione sul Titano occorrerà aspettare settembre, un mese che offre soddisfazioni agli esercenti, augurandosi che anche dal punto di vista climatico, non si manifestino brutte sorprese. 

La Tribuna