San Marino. Liste di attesa Iss, la comprensione di concetti semplici eviterebbe “prese in giro” ai cittadini… Verso un altro voto politico inconsapevole? … di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

Il caso singolo non fa statistica e, in quanto tale, non può essere addotto ad argomentazione per definire il miglioramento o il peggioramento di una qualunque situazione. E’ un concetto elementare ed è la base della statistica, unica scienza -sì, perchè la statistica è una scienza- capace di trarre conclusioni da un insieme di dati.

Premesso ciò -e nella convinzione che non sia un concetto complesso e di difficile comprensione- confermo in toto la valutazione che ho fatto nei giorni scorsi in merito al concreto miglioramento complessivo -in termini di media di attesa per una prestazione prenotata al Cup dagli utenti- dei tempi di attesa dell’ultimo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Certo, come ho chiaramente evidenziato nell’ultimo approfondimento che ho dedicato alla questione (leggi qui) e come si evince dall’analisi prodotta precedentemente a quest’ultimo (leggi qui), le criticità restano e se è vero che i tempi di attesa per alcune tipologie di prestazione si siano sensibilmente ridotti, in altri casi si sono addirittura allungati. Ma, in qualunque analisi seria, nessuna delle due condizioni ha una valenza superiore all’altra e, prendendo i dati nella loro complessità, ovvero sommando i tempi di attesa di tutte le liste prenotabili al Cup (quelle migliorate e quelle peggiorate) e raffrontando il dato dell’ultimo trimestre 2022 con quello di ottobre, novembre e dicembre 2023, è indiscutibile che il tempo medio di attesa si sia ridotto di addirittura il 24%, passando da una media di attesa pari a 58,4 giorni del 2022 ad una media di 46,4 gironi della fine 2023.

Clicca qui per visionare o scaricare il file excel ufficiale e completo relativo alle liste di attesa delle prestazioni prenotabili al Cup.

Ma non sono qui per replicare o polemizzare con lettori (anzi è sempre positivo ascoltare le loro opinioni o esperienze, seppure talvolta non funzionali a fare chiarezza), Csdl (che ha lanciato una “critica-allarme” non fondata sulla reale situazione complessiva) o Libera (che ha avventatamente cavalcato con entusiasmo la conclusione errata o che dir si voglia faziosa tratta dalla confederazione sindacale di sinistra secondo la quale le “liste di attesa sono sempre più lunghe!”).

Sono qui per permettere ai sammarinesi -faccio del mio meglio su questa linea, spero con efficacia- di farsi una propria opinione sensata sulle diverse vicende e questioni e, quindi, basata su dati o fatti completi e reali, da opporre alla marea di strumentalizzazioni politiche -talvolta perpetrate da chi dovrebbe avere fini diversi che non la politica-, “stupidaggini”, “faziosità” e vere e proprie distorsioni della verità da cui sono continuamente “bombardati” e, ahinoi, spesso traviati.

E, in quest’ottica, mi sembra doveroso –per rispetto verso i lavoratori o responsabili operativi dell’Iss– fare un appunto ad una grave considerazione che trovo all’interno della lettera di un lettore pubblicata  su queste stesse pagine elettroniche (leggi qui). “Parlando con i pazienti e il personale dell’ISS -scrive-  emerge un quadro di confusione e mancanza di direzione. I medici appaiono spaesati e manca una figura di coordinamento efficace”. Considerando che la tematica sono le liste di attesa, mi chiedo: ma cosa c’entra la direzione operativa con le criticità delle liste di attesa, notoriamente dovute alla carenza di personale medico, causata altrettanto notoriamente da una serie di penalizzazioni, soprattutto previdenziali, che compromettono l’appetibilità per medici di oltre confine di salire a lavorare sul Titano? Non sta alla politica il compito di superare questo alto ostacolo e non sta nella politica, quindi nei governi che si sono succeduti nell’ultimo decennio, la responsabilità del mancato superamento delle stesse criticità?

Non servono commenti, invece, sul passaggio della stessa lettera in cui si mettono in dubbio i dati ufficiali Iss sulle liste di attesa, come non credo serva aggiungere altro per esaudire la sensatissima richiesta di chiarimenti del lettore ai suoi dubbi e alle sue considerazioni.

Ciò significa che la sanità sammarinese, oggi, funziona benissimo? No, assolutamente. Come non significa che le criticità e i disagi determinati dalle liste di attesa a cui sono sottoposti gli utenti che necessitano di una prestazione prenotabile al Cup siano risolte. Credevo fosse chiaro il concetto già nell’ultima analisi dettagliata che avevo pubblicato (clicca qui) in merito. Evidentemente non lo era per tutti, nonostante la chiara conclusione tratta: “Tanto, così, è stato fatto e con buoni risultati… Ma tanto, ancora, purtroppo, resta da fare. …E va fatto in fretta!”.

Ora, però -e non se la prenda il lettore in questione o quanti hanno espresso perplessità (talvolta apparentemente “telecomandate”, ma voglio credere sia solo apparenza) verso GiornaleSm per questi ultimi due miei approfondimenti- mi sembra importante fare una considerazione di carattere generale, uscendo dalla specifica tematica delle liste di attesa e dell’ISS nel suo complesso.

Ho sempre criticato la minoranza parlamentare per una opposizione di stampo “salviniano” o che dir si voglia “grillino”, ovvero finalizzata a parlare alla “pancia della gente”. Non credevo, però, che anche sul Titano si rivelasse così efficace, vista la limitata estensione numerica della sua comunità e una sorta di filo quasi diretto fra istituzioni e popolazione. Ritenevo la “gente” sammarinese più consapevole e meno permeabile alle “stupidaggini” o alle “strumentalizzazioni” di quella italiana. Oggi, quando un concetto semplice come quello della scienza statistica non viene compreso, mi sono un po’ ricreduto.

Cari sammarinesi, le elezioni politiche (si voterà quasi sicuramente alla fine di maggio o ai primi di giugno) si avvicinano. La vostra antica e gloriosa Repubblica attraversa un momento di crisi economica e, al tempo stesso politica. Economica in seguito alla scellerata gestione degli anni passati quando governi -“distratti”?- hanno permesso l’affermazione di una ormai famosa “cricca” e la devastazione del sistema bancario interno con le conseguenze che sono oggi sotto gli occhi di tutti; politica in seguito ad un cambio generazionale traumatico, non graduale, che ha determinato una totale assenza di passaggio di competenze, contatti ed esperienze fra i “vecchi” ed i “nuovi” dirigenti dello Stato.

Sento nella gente, continuamente, indicare in questo o in quell’altro il responsabile dello “sfascio” e, al tempo stesso, dilagare una irrazionale deriva giustizialista. Ma la gente, i sammarinesi, dove erano dieci anni fa? I “boia” del giustizialismo non erano gli stessi “pellegrini” del posto fisso statale elemosinato in questa o in quella segreteria di stato, in questa o in quella segreteria politica? Chi ha permesso lo scempio del decennio scorso se non la gente stessa, distratta, ubriacata da indagini giudiziarie “farlocche” nel merito giuridico -lo dicono le sentenze definitive, non io- e che hanno spianato la strada all’affermazione dei piani -secondo me sovversivi- di un gruppo privato nei posti chiave della gestione della Repubblica?

Ora, ad “ubriacare” i sammarinesi non c’è più “il Mazzini”, ma un campagna più “raffinata” e meno violenta. Tutto va male! Tutto va peggio! E’ un tam-tam continuo. E che importa, a chi questa campagna la conduce, se, ad esempio, organizzazioni autorevoli e internazionali come il Fondo Monetario ci dicono nero su bianco che i problemi sono seri ma la giusta via appare imboccata?

Cari sammarinesi, il futuro della vostra Repubblica è nelle vostre mani. Lo è sempre stato… Per questo la massima responsabilità del decadimento dello scorso decennio -al quale oggi si cerca difficilmente e lentamente di porre rimedio- è soprattutto vostra e della vostra superficialità, nonché della sempre vostra credulona ingenuità.

Recuperate quel senso critico popolare indispensabile per valorizzare ogni sistema democratico e non accontentatevi di ascoltare quello che vorreste sentirvi dire! La sfida delle prossime elezioni non sarà fra una coalizione o l’altra, ma fra il ritorno di un voto consapevole finalizzato all’interesse collettivo o il perdurare di un voto basato su convinzioni falrocche, inculcate ad arte da chi non esita a prendere in giro anche i suoi elettori pur di conquistare o mantenere la “poltrona” e il potere!

In bocca al lupo, sammarinesi!

Enrico Lazzari