San Marino. Livio Bacciocchi. Confermati in appello, a Milano, i 5 anni per bancarotta fraudolenta

La Corte d’Appello di Milano ha confermato ieri la condanna di primo grado per Livio Bacciocchi, che era imputato per l’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta.

L’ex avvocato e notaio sammarinese, difeso dallo studio Sabattini dovrà ora scontare una pena di 5 anni e mezzo di reclusione. Regge quindi l’impianto accusatorio, che ha visto infliggere e confermare pene molto più pesanti di quelle che erano state chieste dal pubblico ministero.

I fatti risalgono al 2008 quando da Terni partì una indagine che vedeva in Bacciocchi colui che avrebbe aiutato aiutato l’imprenditore di Terni, Marco Moroni – arrestato nel dicembre 2008 – a trasferire denaro da una società italiana in difficoltà ad una sammarinese. Da qui i soldi tramite assegni affluivano poi alla Fincapital che eseguiva operazione di sconto per un valore pari ai titoli, decurtato di un 20 per cento che sarebbe stata la provvigione per Bacciocchi, come sostenne Moroni, che causò il primo arresto, nel febbraio 2011.

Per la Guardia di Finanza si tratterebbe di dissesto finanziario quantificato in 10 milioni di euro, dove gli importi scontati tornavano poi sui conti bancari sammarinesi della società e venivano recuperati in contanti da Moroni. Già annunciato dai difensori di Bacciocchi il ricorso in Cassazione. San Marino Oggi

Ecco che cosa scriveva il quotidiano la Voce il 17 Aprile 2013 dopo la condanna di primo grado.

La sentenza di condanna è giunta a febbraio, ma si è avuto notizia solo in questi giorni: il Tribunale di Milano ha condannato, in primo grado, a cinque anni e sei mesi per concorso in bancarotta fraudolenta il notaio sammarinese Livio Bacciocchi. Secondo la corte, Bacciocchi attraverso la Fincapital aiutò l’imprenditore di Terni Marco Moroni a trasferire denaro da una sua società italiana sull’orlo del fallimento ad una società di comodo sammarinese, la “Colmo”. Un dissesto finanziario da oltre 10 milioni di euro. Stando a quanto ricostruito, circa due milioni di euro finirono alla Fincapital per poi tornare nella disponibilità di Moroni, ma con una decurtazione del 20%, che i magistrati considerano la provvigione di Bacciocchi. Poche parole dallo studio legale bolognese che lo segue in questa vicenda giudiziaria: “Attendiamo di conoscere le motivazioni, poi presenteremo appello- spiega l’avvocato Simone Sabattini dello studio Gamberini – l’istruttoria era andata bene, ma senza ulteriori elementi non possiamo aggiungere altro”.  (…) Per l’inchiesta di Milano Bacciocchi era già stato in carcere. Arrestato a inizio febbraio 2011, a Rimini, era stato portato a San Vittore, dove fu rinchiuso per oltre due mesi, più tre di domiciliari a Riccione. Il caso Moroni/Colafigli è citato anche nell’ordinanza di Titano come uno dei tanti procedimenti aperti a suo carico. Sei le persone finite alla sbarra per il fallimento della società di telefonia Il Punto con base a Terni e sede legale a Milano. Il giudice ha inflitto condanne più pesanti rispetto alle pene richieste dal Pm. Per cui per Moroni il processo si è concluso con 8 anni e mezzo di carcere; altri 7 anni e mezzo a Paolo Colafigli. La Voce