Dopo quattro mesi dall’inizio della campagna vaccinale, anche l’ultimo contagiato si negativizza. Covid archiviato, al netto del rischio varianti. Il grande risultato dell’immunizzazione di massa, che San Marino ha messo in atto dimostrando una capacità organizzativa che non ha eguali in nessun altro paese europeo, lo si è visto crescere progressivamente già dalle prime settimane di vaccinazione, quando i casi sono cominciati a crollare e la terapia intensiva ha cominciato a liberarsi.
Qualche giorno fa, il governo emette l’ultimo decreto, in ordine di tempo, che dà una spallata quasi definitiva a tutte le restrizioni patite durante i mesi scorsi. Ora arriva anche il battesimo dello Spallanzani, un’eccellenza della ricerca scientifica italiana: lo Sputnik funziona, anche contro le varianti. Almeno per quelle finora conosciute
Possiamo essere contenti? Possiamo congratularci con chi, giorno per giorno, ha messo in campo ogni misura sanitaria per proteggere la popolazione? In teoria sì, ma in pratica c’è sempre chi si lamenta. Chi vorrebbe vestire i panni del grillo parlante imitandone la saggezza e non si accorge di avere le penne della cornacchia.
È uno dei pontefici massimi di Repubblica Futura, che non può fare a meno di affidare all’ennesimo post le sue tante perplessità su questa riconquistata libertà che, secondo lui, potrebbe portarci di nuovo ad un autunno gravoso come quello passato. Insomma, prima sostiene quanti si lamentano della “presunta” dittatura sanitaria e adesso, che non ci sono più ammalati, invoca la continuazione delle restrizioni.
Considerazioni politiche che sfociano dalla necessità di criticare sempre e comunque il governo, quando invece la scienza, i dati e il buon senso ci parlano di tutt’altro.
Quanto rischio c’è nelle varianti che stanno gonfiando di nuovo i numeri sui contagi? Medici e scienziati affermano che c’è un rischio indebolito: primo, perché (a parte San Marino che ha raggiunto l’immunità di comunità) tutti i paesi stanno procedendo con speditezza alla vaccinazione di massa. Secondo, la percentuale dei contagi da variante Delta sale rispetto a numeri bassissimi e a ospedali che si stanno svuotando. In termini reali, si parla di numeri molto piccoli. In pratica, in Inghilterra, che è il paese più colpito dalla variante Delta, il rapporto è di uno a mille, la stessa quota di un’influenza. E nessuno chiude un paese per un’influenza.
Ergo, occorre leggere l’ultimo decreto Covid nella sua valenza politico sanitaria. Come tutti i precedenti, non è stato preso con leggerezza, in quanto sostenuto dal parere tecnico dei sanitari, ed è politico perché vuole restituire al paese e ai cittadini la possibilità di tornare ad una vita il più “normale” possibile. Ovviamente non si può dimenticare che al di là delle decisioni politiche, c’è un elemento di responsabilità personale nella salute collettiva. Quindi, ogni cittadino deve essere consapevole nell’osservanza di quelle piccole norme quotidiane di igiene sanitaria che sono sempre valide. Specialmente all’indomani di una pandemia che ha fatto 4 milioni di morti, in tutto il mondo, con un’approssimazione sicuramente per difetto.
A San Marino sono stati 90 i decessi, con oltre 5 mila contagiati, circa 70 mila tamponi processati, quasi 45 mila dosi di vaccino somministrate nelle due marche a disposizione, Sputnik e Pfizer. Bastano questi pochi macrodati per capire non solo lo sforzo del sistema sanitario sammarinese, ma anche la spesa. Tutto sempre documentato, giorno per giorno, nella puntualità di comunicati e conferenze stampa, con la massima trasparenza e precisione.
Eppure cosa fa Libera? Manda l’ennesima interpellanza per conoscere numeri e costi della campagna di immunizzazione più grande e più importante della storia. Qual è lo scopo? Cercare di trovare un nuovo appiglio per attaccare la Sanità? A nostro modesto parere sarebbe stato meglio aspettare di scrivere veramente la parola fine su questo capitolo così complesso, pieno di rischi e di sofferenza, per avere il quadro completo e fare valutazioni più ponderate.
Del resto, oggi la sfida non è più solo dal punto di vista sanitario, ma è allargare la stagione, cogliere qualsiasi occasione per attirare turismo, incrementare il calendario degli eventi culturali e di spettacolo, creare nuove possibilità di occupazione, inventare quella San Marino capace di scrollarsi di dosso non solo il Covid, ma anche la terribile eredità che altre generazioni politiche hanno lasciato.
a/f