• Screenshot
  • San Marino. ”Lo spezzatino è servito” … di Gianfilippo Dughera

    Riceviamo e pubblichiamo

    Ho ricevuto dal socio Denis Guerra un link (https://giornalesm.com/san-marino-bac-bac-life-acquisizione-di-uno-specifico-comparto-della-compagnia-sammarinese-di-assicurazioni-s-p-a/) pubblicato su Giornale. SM, che contiene la comunicazione da parte di San Marino Life (controllata al 100% BAC) di aver acquisito il portafoglio di “Ramo Primo” di quella che fu la nostra Compagnia di Assicurazione.

    Ciò significa due cose:

    1) il portafoglio e la gestione separata e le relative riserve non erano certo quelle rappresentate nel provvedimento di commissariamento e della LCA  , visto che sotto l’etichetta di “operazione di sistema” tale clientela e le relative riserve sono passate all’altra impresa di assicurazione di diritto Sammarinese.

    Vi evidenzio che quando nel 2017 io feci, con l’approvazione del CDA, questa proposta così come rileverete da Power Point, la stessa fu tenuta “in salamoia” da Banca Centrale salvo poi trovare la netta opposizione dei dirigenti di allora che sconsigliarono fortemente la famiglia Rossini di addivenire a questa proposta.

    Come rileverete dalle slide la nostra non era una semplice proposta di vendita, ma una fusione che avrebbe creato un mercato assicurativo non limitato al ramo vita  e l’estensione ai rami danni  con l’accesso al mercato dei Lloyds, di cui CSA, attraverso la controllata R.A.S. deteneva “Binder Authority”.

     

     Basti pensare che con la Brexit l’unico territorio in Europa dove la corporazione dei Lloyd’s avrebbe potuto continuare a sottoscrivere affari sarebbe stata la Repubblica di San Marino proprio per la sua connotazione di Stato extra UE. Un mercato virtuoso e globale che avrebbe portato indubbi vantaggi sia alle casse della Repubblica sia alla raccolta del sistema bancario. Era un bel progetto ma non eravamo Sammarinesi, non appartenevamo alle logiche ed ai clan che regolano la vita economico politica sul Titano. Un Paese che, di anno in anno, vede ridurre la propria raccolta e che sembra avere come unico obiettivo quello di banchettare sulle spoglie della banca o dell’entità finanziarie di turno. Abbiamo già dimenticato Banca del Titano, Banca Commerciale, AssetBank, Euro Commercial Bank, Banca Cis e adesso CSA.

    Nel frattempo i due immobili di CSA finiranno nelle tasche e nel patrimonio di Cassa di Risparmio e di Banca di San Marino.

     Il primo piano della sede di CSA è in corso di locazione e così come potete vedere lo spezzatino è servito. Con il fondo di “riserve liquidazione future” si potranno pagare gli emolumenti dei nuovi legali nominati, dei commissari e dei consulenti che Banca Centrale ha voluto nominare.

    Per quanto riguarda invece le polizze di ramo terzo, ovvero le polizze per le quali l’investimento è a carico e responsabilità del cliente professionale, adesso accade che arrivate a scadenza le obbligazioni di Banca Nazionale Sanmarinese (che nel frattempo non esiste più) non vengono rimborsate. Ricorderete l’Amministratore Speciale Sido Bonfatti che con la benedizione di BCSM, trasformò le liquidità e le obbligazioni emesse da CIS, in obbligazioni BNS ora giunte a scadenza.  Puntuale e provvidenziale arriva un provvedimento del Governo che trasforma tali debiti in altre obbligazioni dello Stato della durata di 10 anni al tasso dell’1%.

    Questa è la vera “ultima porcheria” ai danni dei risparmiatori, perché un analogo titolo il BTP italiano a 10 anni oggi da un rendimento di 3,475% ad un prezzo di aggiudicazione di 91,96. Il BTP è un titolo con rating BBB ampiamente negoziato sul mercato. Il titolo sanmarinese con un rendimento dell’1% di fatto vale poco più di 50/ 55 punti, non ha mercato non ha rating e, guarda caso, viene addirittura rifiutato da enti partecipati dallo Stato ai quali vengono offerti in compensazione di loro crediti.

    Non si è mai visto che un debitore incapace di rendere a scadenza il capitale lo prolunga a suo piacimento autoriducendosi la somma che deve al proprio creditore.

    Ciò significa che il debito di Banca Nazionale Sammarinese (creata e gestita da Banca Centrale)  una volta trasformato in questi titoli spazzatura vale soltanto il 55% del valore del debito nominale! Credo che solo a San Marino o in qualche Repubblica sudamericana si possa di fatto mettere le mani nei nelle tasche dei risparmi dei cittadini con operazioni che fin dal primo giorno depauperano e riducono il debito di percentuali così rilevanti. Va poi detto che nelle polizze di ramo III solo l’assicurato può decidere di acquistare o vendere gli strumenti finanziari della propria polizza, che è cosa giuridicamente diversa dal contratto bancario.

    Con molta amarezza trovo ancora una volta la conferma di un disegno che viene da lontano: ovvero quello di impedire a CSA la normale attività lavorativa con le ispezioni durate 12 mesi, con le continue multe, con il blocco di fatto dell’attività considerato che con quattro dipendenti si è dovuto per un anno ed oltre assecondare le richieste di cinque funzionari di Banca Centrale.

    La creazione poi del “fondo di liquidazioni future” adesso appare in tutta la sua chiarezza e non si tratta di un’operazione recente ma di un ben preciso disegno che dimostra ancora una volta la veridicità di una mia affermazione “paese fatto per i furbi vietato agli onesti“ al quale oggi aggiungerei specialmente se italiani o stranieri.

    Ciò con buona pace della conclamata volontà del governo di attirare capitali ed investimenti e con buona pace del GRECO che ha rilasciato un riconoscimento dell’impegno sanmarinese nel produrre norme e regolamenti che lo avvicinassero agli standard europei.

    Il vero problema, è che come diceva Giolitti: “le leggi si fanno per gli amici ma si applicano ai nemici”.

    Ne sanno qualcosa i portatori di obbligazioni subordinate di Asset Banca ne sanno qualcosa gli azionisti sempre della stessa banca che, pur avendo vinto in tutti i gradi di giudizio, non si sono visti ancora restituire quanto meno le macerie di quella banca spogliata della propria clientela e degli immobili, che sono già stati venduti.

    Per quanto mi riguarda io proseguirò nella lotta per affermare il diritto di un investitore straniero a veder tutelati i propri sforzi ed i propri denari sul territorio di quella che è la più antica Repubblica del mondo.

    Gianfilippo Dughera