San Marino. Lo Stato appalta la cura del verde pubblico alla Garden Studio per 26.600 euro

Ripulitura di aiuole fiorite, manutenzione di aree verdi pubbliche con decespugliamento di scarpate fluviali e stradali, superfici nude e rimboschite, prati, scerbatura manuale di aiuole fiorite e cespugliate, interventi necessari per rendere agibili ampie superfici compresi sentieri naturalistici aperti alla fruibilità pubblica e passaggi in genere, lavori che in determinati casi mirano anche alla prevenzione del rischio incendi”.

Sono questi i lavori che l’Ugraa, l’Ufficio gestione risorse ambientali e agricole, ha appaltato all’azienda Garden Studio S.r.l. di Serravalle, migliore offerente nell’apposita licitazione privata indetta ad inizio anno e “svelata” il 10 marzo scorso. Così, con la delibera 22 del 3 aprile il governo ha autorizzato la spesa complessiva di 26.627,55 euro in favore dell’azienda, che è stato imputato sul capitolo di bilancio “Interventi di realizzazione e miglioramento aree verde attrezzato, parchi urbani, aree calanchive e centro viticolo”.

La spesa risulta essere più bassa di circa 1.400 euro rispetto a quella che fece la ditta vincitrice del bando dell’anno scorso, l’Alfa Servizi S.r.l. di Perugia. La spesa di oltre 28 mila euro scosse anche la politica. Il movimento Rete ad esempio in una nota parlò di “un vero e proprio affronto alla dignità dei cittadini che stanno vivendo un momento di grande difficoltà sociale ed economica”. “L’UGRAA non ha forse abbastanza personale? – scriveva nel maggio scorso il movimento di Roberto Ciavatta – Vabbè, poniamo che sia così. Ma allora, viene da chiedersi, non sarebbe stato meglio interpellare le persone disoccupate e in mobilità, che percepiscono gli ammortizzatori sociali (e soprattutto quelli che non percepiscono più neppure quelli), magari affiancandole a qualcuno del personale effettivo?”.

L’idea è stata rilanciata nei mesi scorsi dal comitato dei disoccupati: piuttosto che dare sussidi fateci lavorare. Di qui la proposta di agevola- re la creazione di nuove cooperative composte da chi non ha un reddito a cui affidare i lavori che richiedono meno specializzazione. Dopo decine di incontri a tutti i livelli e con tutti i partiti l’idea è arrivata fino al tavolo del governo dove si è arenata.

Il movimento Rete e i disoccupati di dovranno “accontentare” del fatto che quest’anno i 26 mila euro siano andati ad un’azienda di San Marino.

La Tribuna