Fmi boccia gli aiuti di Stato alle banche private: “Il sostegno statale – si legge nella prelazione del fondo – dovrebbe essere fornito solo a banche importanti dal punto di vista sistemico e redditizie, a seguito della condivisione degli oneri, mentre altre banche sottocapitalizzate che non riescono a raccogliere nuovi capitali da fonti private dovrebbero essere soggette a misure correttive”
Lo Stato che continua a garantire su tutto, ha zero. E’ quanto le forze di opposizione stanno dicendo a gran voce anche a fronte del decreto salva Cis di recente emanazione. Si vorrebbe infatti far credere che basti un decreto, ovvero un foglio di carta, per risolvere la questione dei fondi pensione, circa un centinaio di milioni, che sono depositati presso l’istituto. I fondi sono in pericolo? Ci pensa lo Stato a garantire!
A nulla valgono poi in questo caso le raccomandazioni del Fmi, quello a cui il governo pare avere ancora tutta l’intenzione di andare a chiedere i soldi, che mette in guardia San Marino dal continuare ad esporsi per le banche private con le cosiddette garanzie di Stato. “Il sostegno statale – si legge nella prerelazione del fondo – dovrebbe essere fornito solo a banche impor- tanti dal punto di vista sistemico e redditizie, a seguito della condivisione degli oneri, mentre altre banche sottocapitalizzate che non riescono a raccogliere nuovi capitali da fonti private dovrebbero essere soggette a misure correttive”. Quello Stato già parecchio esposto se si considera che a giugno dovrà fare i conti con la restituzione di un grosso finanziamento a Bcsm e che nel frattempo è chiamato a pagare 150mila euro di “Interessi passivi su finanziamenti, anticipazioni e scoperti di conto corrente” – impegno n. 290 del corrente esercizio finanziario.
Più 250mila euro di “Interessi passivi su finanziamenti, anticipazioni e scoperti di conto corrente” – impegno n. 289 del corrente esercizio finanziario.
Senza contare i 550.000,00 (cinquecentocinquantamila/00) in favore della Banca Centrale del- la Repubblica di San Marino, in qualità di agente pagatore ai sensi dell’articolo 3 del Decreto Delegato n. 17/2016, per il pagamento interessi cedole semestrali con scadenza 23 marzo 2019 e 23 settembre 2019, da imputarsi sul cap. 1-3-2426 “Quote interessi e oneri per emissione Titoli del debito pubblico per interventi di rafforzamento patrimoniale sistema bancario sammarinese” – impegno n. 286 del corrente esercizio finanziario.
E la spesa fino alla concorrenza di euro 150.000,00 (centocinquantamila/00) in favore della Banca Centrale della Repubblica di San Marino, in qualità di agente pagatore ai sensi dell’articolo 3 del Decreto Delegato n. 55/2016, per pagamento interessi cedole semestrali con scadenza 31 maggio 2019 e 30 novembre 2019, da imputarsi sul cap. 1-3-2428 “Quote interessi e oneri per emissione Titoli del debito pubblico per finanziamento legge di spesa n. 67/2015 per realizzazione di infrastrutture ed opere pubbliche” – impegno di spesa n. 285 del corrente esercizio finanziario.
In meno di un anno lo Stato dovrà sborsare 1.100.000 euro soltanto di interessi. Soldi che poi evidentemente verranno fatti pagare ai cittadini visto che il Fmi ha ribadito nella sua prerelazione che tra le tante criticità quel che è stato fatto di ‘buono’ è l’introduzione della patrimoniale che a dire dei tecnici di Washington dovrà essere ripetuta anche negli anni a venire.
La Repubblica