San Marino. Lo stile è cambiato ma il resto? LA DOMANDA È: CHE FINE FARÀ ORA CHI È FUORILEGGE?

Tornano alla mente le parole dell’ex direttore di Banca Centrale Savorelli che scriveva dal suo profilo Facebook che suo compito a San Marino era quello, da bravo sceriffo che era, di far rispettare la legge. Ora Catia Tomasetti dichiara “Proprio perché saprà o ridare sempre più legalità la Repubblica potrà diventare uno Stato più attrattivo per gli investimenti e per le imprese”

Risale appena alla scorsa settimana la nomina del nuovo Presidente di Banca Centrale, Catia Tomasetti, arrivata in un momento estremamente delicato per la Repubblica.

Era stata la stessa Tomasetti parlando in commissione finanze a distanza di pochi giorni dalla nomina a dire che nel caso in cui fosse stata scelta sarebbe stato necessario e anche cruciale che la decisione venisse presa da tutte le forze politiche visto che il momento imponeva la massima condivisione.

Così poi non è stato non perché la Tomasetti non sia piaciuta o non abbia fatto una buona impressione alle forze di

opposizione ma perché sarebbe sta- to più opportuno e prudente non procedere con la nomina del Pre- sidente di un’istituzione ora sotto la lente degli inquirenti e al centro di una delicata, delicatissima inda- gine. Per il governo e la sua mag- gioranza una richiesta insensata perché questa Banca Centrale non avrebbe nulla a che fare con quella di alcuni mesi fa. “Il che non è vero – ha fatto presente l’opposizione – considerato che alcune persone peraltro nominate decine di volte nell’ordinanza sono rimaste al loro posto”. Come ha avuto modo di dire il Consigliere Valentini parlando in aula consiliare “si tratta dell’ennesima forzatura, come su Asset c’era stata la corsa alla Lca per non incorrere nei provvedimenti giudiziari, così ora non si vuole aspettare la fine dell’inchiesta per nominare il nuovo Presidente”.

In questo quadro né chiaro né evidentemente facile da affrontare il neopresidente Catia Tomasetti ha rilasciato un’intervista a Il Resto del Carlino andando a raccontare dalle sue pagine come intenda continuare il percorso già avviato per condurre San Marino nella cornice di una legalità sempre maggiore.

Impossibile allora non riandare con la mente a quando un’altra figura di primo piano di Banca Centrale, l’allora direttore Savorelli scriveva, certo con altro stile, dal suo profilo facebook che suo compito a San Marino era quello, da bravo sceriffo che era, di far rispettare la legge.

Dunque a leggere l’intervista di Catia Tomasetti nulla è cambiato: eravamo e siamo un Paese dove urge intraprendere un cammino verso una maggiore legalità. Nessun dubbio da parte nostra che il nuovo Presidente abbia tutte le carte in regola per riuscirci e noi di Repubblica sm che siamo parecchio curiosi venerdì scorso, prima che una sua intervista uscisse su Il Resto del Carlino avevamo spedito alla Tomasetti le nostre domande per entrare più in profondità sulle questioni che dovrà affrontare qui sul Titano.

Attendiamo dunque fiduciosi che possa risponderci perché tanti sono i dubbi che i sammarinesi nutrono su Bcsm. Da un lato si parla infatti di offrire sempre più legalità e dall’altra c’è chi ha agito al fianco di Savorelli e Siotto e che, pur citato dall’inchiesta in corso, seguita a rimanere al proprio posto.

E c’è il coordinatore della vigilanza che come il Consigliere di Rete Roberto Ciavatta ha fatto notare più di una volta è un sanzionato da Banca d’Italia che nel Belpaese non potrebbe essere assunto nemmeno da una banca privata.

Non ci resta allora che fare gli auguri e molti in bocca al lupo al nuovo Presidente. Se il clima è realmente cambiato lo capiremo presto. A cominciare dal rispetto verso la stampa sammarinese dal quale ovviamente chi a parole dichiara di voler stabilire un clima di dialogo e massima condivisione non può certo prescindere.

La RepubblicaSM