Prima al Tiro a Volo di Murata, poi a San Giovanni, poi al Garden a Cailungo, poi NIENTE.
Questa è la storia dell’occasione mancata di poter costruire sul Titano uno dei più prestigiosi alberghi al mondo della catena Aman Resort. Un albergo che avrebbe potuto iniziare a risollevare le sorti economiche della Repubblica di San Marino.
Un cantiere che avrebbe portato in Repubblica oltre 300 milioni di euro di lavoro, considerando anche l’indotto.
Si perché la clientela che frequenta questi Resort è molto prestigiosa, si tratta di super ricchi che cercano la tranquillità, il divertimento ed il lusso. E’ ovvio che l’albergo super lusso doveva essere il perno di una nuova San Marino che avrebbe permesso di cambiare pagina, per sempre. Una catena che avrebbe potuto far costruire un campo da golf a 18 buche a Faetano e che avrebbe dato lo stimolo al cambio del volto del Centro storico con una via del lusso dedicata solo ed esclusivamente a super miliardari.
Un casinò che sarebbe stato da motore per la nuova rinascita del paese, con tutti i servizi annessi e quindi grandi eventi europei, una mostra del cinema che avrebbe potuto far concorrenza a Cannes o a Venezia ed eventi di prestigio internazionale. E…magari anche ambientazioni di film e l’inizio dell’industria cinematografica sammarinese perché meno costosa e con meno burocrazia, oltre che con posti meravigliosi.
Invece ora cosa abbiamo? Niente, solo un ciuffo d’erba e tanti statali, alcuni inutili altri molto efficienti, da pagare senza un bilancio che se le possa permettere.
Lungimiranza zero, e quel modo di fare a San Marino tanto comune, ovvero quel no a prescindere contorniato da mille scuse o giustificazioni. E’ ora, invece, di puntare alto, ma prima occorrerà fare una bella pulizia ad iniziare dai falsi moralisti che in Italia hanno anche diverse denunce aperte.
E parafrasando una infelice frase di Marco Gatti occorrerà fare presto e bene, San Crispino permettendo.
Marco Severini – Direttore del Giornale.sm