In riferimento al Vs. articolo sull’episodio successo ieri nella parrocchia di Serravalle, mi permetto di dissentire dal tono utilizzato e dal resoconto effettuato. Come persone testimone dei fatti, il don ha sospeso immediatamente la messa per riprenderla circa 7-8 minuti dopo quando la situazione della persona che si era sentita male era stata stabilizzata. Il don che aveva attorno a sé sull’altare 50 bambini della prima comunione ha ripreso con la lettura del Vangelo anche per non spaventare i bambini che non capivano cosa succedeva. Per chi dice che la messa doveva essere sospesa chiedo cosa avremmo dovuto fare con i 50 bambini di cui diversi senza genitori presenti alla messa. Chi invece dice che si poteva aspettare l’arrivo dell’ambulanza, vorrei che fossero stati al fianco dei bambini alcuni dei quali spaventati. Non ho trovato nessuna mancanza di rispetto nei confronti dell’ammalato che era assistito egregiamente da una farmacista e un gendarmi. Chiediamoci invece perché la stazione che conteneva il defibrillatore era arrugginita ed è stato necessario forzarla per prenderlo. Tanto dovevo per chiarimento sul ruolo del nostro parroco. Cordiali saluti
Lorena F.
risposta del ns. Direttore Marco Severini
Ringraziamo la ns. lettrice, nonché parrocchiana della Chiesa di Sant’Andrea di Serravalle, per la sua testimonianza che abbiamo prontamente pubblicato. Intendo però precisare che i toni usati nel ns. articolo era tranquillissimi, dato che abbiamo fatto solo la cronistoria di quanto accaduto senza aver dato nessun giudizio su Don Peppino. Chiederemo, invece, allo stesso perché non ha interrotto la messa fino a che la persona che si era sentita male non fosse stata trasportata in ospedale. A nostro parere, come quello di molti parrocchiani usciti disgustati dal comportamento del parroco, la messa poteva essere ripresa solo dopo che la persona ammalata non era più a terra. In quel momento molti avevano pensato al peggio, e personalmente non penso sia giusto celebrare una messa con una persona a terra che era soccorsa da personale medico. E’ questione di correttezza? questione di etica? Una messa è più importante che la vita di un uomo? Che rispetto si ha per la vita? Domande queste che faremo direttamente, appena possibile, al parroco di Serravalle. /MS