San Marino, Lorenzo Bugli in Consiglio: “Riconoscere la Palestina è un atto di giustizia e dignità umana”

INTERVENTO DEL CONSIGLIERE LORENZO BUGLI

Riconoscimento dello Stato di Palestina

Grazie Eccellenze, cari colleghi,

prendo la parola in quest’Aula con la consapevolezza che oggi non affrontiamo semplicemente un tema di politica estera, ma entriamo nel cuore di una delle più dolorose questioni morali e umane del nostro tempo.

Il conflitto israelo-palestinese è da troppo tempo una ferita aperta nella coscienza del mondo. Una tragedia che si rinnova a ogni generazione, lasciando alle spalle cenere, orfani e odio.

Ripercorrere le tappe del conflitto significa ricordare l’esodo del 1948, la guerra dei Sei Giorni del 1967, la Prima e la Seconda Intifada, gli accordi di Oslo traditi e i fallimenti diplomatici che si sono succeduti. Ma significa anche guardare in avanti, con uno spirito profetico e di speranza, non rassegnato.

Da quando il popolo di Israele è tornato in quella terra, non vi è mai stata pace duratura né per lui, né per chi quella terra la abitava. È una coabitazione storica divenuta contesa, una sovrapposizione di diritti e dolori che ha fatto perdere di vista la possibilità stessa della convivenza.

Il 7 ottobre scorso, abbiamo assistito a una delle pagine più nere di questa lunga spirale. Un attacco brutale, una barbarie terroristica firmata Hamas, disumana, spietata, profondamente antistorica.

E di fronte a quell’orrore, la risposta dello Stato di Israele si è tramutata in una contro-offensiva militare efferata, sproporzionata, che ha travolto i civili palestinesi come un’onda cieca e distruttrice.

Oltre 40.000 vittime, migliaia di bambini, ospedali distrutti, interi quartieri rasi al suolo. Gaza è oggi un luogo di morte e disperazione.

Ma la nostra Repubblica, come spesso accade nei momenti difficili, non ha scelto il silenzio.

Già con l’Ordine del Giorno votato all’unanimità il 28 agosto 2024, questo Consiglio ha espresso una posizione chiara: condanna di ogni forma di violenza, appello al cessate il fuoco, richiesta di liberazione degli ostaggi, e – soprattutto – l’impegno per una pace giusta e sostenibile, fondata sul principio dei due popoli e dei due Stati.

A quella voce si è unita, con forza e chiarezza, l’intervento del nostro Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari, alla 79ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

In quell’occasione, Beccari ha pronunciato parole che resteranno:

ha condannato senza esitazione gli attacchi terroristici del 7 ottobre,

ha denunciato l’insopportabile livello di distruzione a Gaza,

ha ricordato le vittime tra i civili, tra gli operatori umanitari, tra i giornalisti,

ha invocato il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco immediato,

e soprattutto ha ribadito l’impegno della Repubblica di San Marino per una pace basata sulla coesistenza di due Stati sovrani,

sottolineando come l’ammissione della Palestina alle Nazioni Unite come membro effettivo rappresenti un passo fondamentale verso una soluzione stabile.

Nel solco di quell’indirizzo, sono già stati intrapresi atti concreti:

  • è stato accreditato l’Ambasciatore della Palestina presso la nostra Repubblica, un gesto politico e diplomatico di grande rilevanza;

  • è stata rafforzata l’azione multilaterale di San Marino in ambito ONU a favore del riconoscimento pieno della Palestina;

  • è stata manifestata, attraverso la voce del nostro Segretario, la disponibilità a sostenere il processo di adesione della Palestina all’ONU, condizione utile al raggiungimento di una pace reale.

E oggi, la maggioranza consiliare ha lavorato a un nuovo Ordine del Giorno, che verrà presentato a breve, e che auspico possa essere votato con la stessa unanimità con cui è stato approvato quello di agosto.

Non è un atto formale. È un nuovo passo, concreto e responsabile, verso il riconoscimento dello Stato di Palestina, fondato sul rispetto dei criteri di statualità previsti dal diritto internazionale e allineato alle dinamiche globali in corso.

E lasciatemelo dire chiaramente: questo riconoscimento non è e non sarà mai un sostegno ad Hamas, che anzi ha contribuito a perpetuare la sofferenza e la ghettizzazione del proprio stesso popolo.

Al contrario, può e deve essere uno spartiacque storico per il popolo palestinese, affinché esso stesso possa finalmente scegliere chi davvero vuole rappresentarlo: chi semina terrore o chi costruisce istituzioni, chi grida vendetta o chi chiede dignità.

Tra le tante voci levatesi da questa oscurità, voglio oggi ricordare David Grossman, scrittore israeliano, padre di un ragazzo caduto in guerra, che da anni rappresenta una delle coscienze più alte del suo popolo.

C’è un momento in cui si smette di sopravvivere e si comincia a vivere solo nella memoria. Ma noi vogliamo ancora vivere davvero. E per farlo dobbiamo spezzare la logica della vendetta, scegliere il perdono, il compromesso, la pace.”

San Marino – piccolo Stato ma grande di valori – può e deve scegliere.

Non possiamo restare neutrali di fronte all’ingiustizia, né timidi davanti alla Storia.

Siamo chiamati ad agire con quella coerenza che ci ha sempre contraddistinto: sostenere la pace, sostenere due popoli, sostenere due Stati.

E se oggi ci interroghiamo su cosa possiamo fare, la risposta è qui, nelle azioni già intraprese e in quelle che si prefigurano:

  • proseguire il percorso verso il riconoscimento dello Stato di Palestina;

  • sostenere l’ammissione della Palestina all’ONU;

  • rafforzare la nostra presenza diplomatica nella regione;

  • attivare corridoi umanitari;

  • lavorare, senza timidezze, per un dialogo politico vero.

La Storia ci chiede da che parte stiamo.

E noi, con fermezza e con coscienza, possiamo rispondere: dalla parte della pace, della giustizia e della dignità umana.

Comunicato Stampa