San Marino. Lorenzo Bugli (Pdcs): ”I LEADER TORNINO A ESSERE UMILI”

Dopo le vittorie di Brexit, Trump, del No al Referendum Costituzionale, si può notare chiaramente un innegabile elemento comune: una rabbia di tipo quasi adolescenziale.

E la rabbia, oggi, è un’emozione collettiva mondiale. Non a caso, come citato nelle righe precedenti, la rabbia in adolescenza è il motore della ricerca di sè.

Questa rabbia complessivamente quindi, aumenta poichè viviamo in un mondo in cui la disuguaglianza finanziaria si sta allargando invece di ridursi. Se vogliamo avere una possibilità di sconfiggere questo malumore che sta continuando a crescere a dismisura, è indispensabile che i leader mondiali riconoscano che hanno fallito e che stanno tradendo le aspettative della maggior parte delle persone, tornando dunque a essere umili ma sopratutto vicini al popolo.

Questa breve analisi, per molti di voi che leggeranno il mio articolo, può sembrare superflua e banale, ma è proprio dai ragionamenti più semplici che bisogna trarre spunto per ripartire, dalle forze politiche, ai movimenti che pensano di rispecchiare il nuovo, ai veri e propri Segretari di Stato e Consiglieri di questo amato paese.

Vedo e leggo ultimamente molti articoli di giornale e pensieri lasciati sui social, dove nei rispettivi partiti storici che hanno perso queste elezioni, si tende sempre a puntare il dito verso i leader che li hanno rappresentati, quasi come se fossero dei scarica barile di una politica che ha fallito nei metodi e nei modi,

Io non voglio giustificare i leader perchè effettivamente come capitani delle loro rispettive squadre hanno adottato strategie evidentemente inefficaci, ma in ogni team che si rispetti, ladove un capo fallisce, bisogna anche che gli stessi giocatori abbiano il coraggio di cambiare la tattica prima che crolli il risultato, così facendo si evita il tracollo, e allo stesso tempo, se un leader capisce che sta traghettando i suoi al baratro deve rendersi conto in primis di dover far un passo indietro per il bene del gruppo.

L’intento di questo breve articolo, è proprio quello di risvegliare le coscienze della base di ogni singolo partito o movimento che in questi anni hanno potuto toccare con mano quanto sia importante stringere i pugni sulla situazione prima che crolli un ideale che li ha uniti fino a quel giorno.

Con questo articolo, io che sono iscritto da diversi anni al Partito Democratico Cristiano Sammarinese, vorrei invitare tutti i nostri tesserati, da chi ha figure di prima linea a chi magari non ha mai fatto politica attiva, a rimboccarsi le maniche, lavorando come una vera squadra, e non solo scrivendolo come slogan, se ognuno di noi tornasse a lavorare con il popolo, nelle piazze, nei bar, in ogni singolo posto di agregazione, noi torneremo a essere forti, uniti e ancor più incisivi di prima.

Il Congresso del PDCS è alle porte, è fondamentale che si rinnovi il partito, riportando quei valori per i quali è nato il partito, un partito popolare, vicino alle famiglie e alle imprese, un partito con una dottrina e valori solidi e indistruttibili, un partito che deve tornare ad essere il punto di riferimento dei cittadini sammarinesi.

Lorenzo Bugli