SONO PASSATI MESI DA QUANDO CI HANNO DETTO CHE AVREBBERO ATTUATO LA MIA IDEA….. Leggete cari sammarinesi..
Dando disdetta unilaterale alla convenzione Italo Sammarinese del 1939 ( art. 43 ) la nostra piccola Repubblica avrebbe introiti enormi senza dar fastidio all’Italia. Ogni anno questa convenzione si rinnova tacitamente ma e’ prevista la disdetta da parte di una delle due parti con 6 mesi di preavviso. Quando tale convenzione e’ stata concepita la Repubblica di San Marino non aveva norme che gestivano la registrazione di marchi, brevetti e della proprietà industriale e non aveva un ufficio marchi e brevetti. Per evitare che San Marino rimanesse ‘scoperto ‘ come area territoriale si decise che le registrazioni effettuate in Italia valessero anche per il nostro territorio. Nel 1997 San Marino ha promulgato la legge quadro sui marchi e brevetti e nel 2005 ha elaborato il testo unico in ambito marchi, disegni e brevetti. San Marino dal 1960 aderisce alla convenzione d’unione di Parigi. Oggi pero’ San Marino ha un suo Ufficio brevetti e marchi e questo ufficio crea ricchezza per le casse dello Stato ed e gestito in modo impeccabile dai suoi dipendenti e dal suo dirigente. Essendo oggi San Marino coperto territorialmente per chi si rivolge agli uffici marchi e brevetti italiani ha di fatto poco appeal ma se la convenzione venisse annullata molti titolari di diritto di proprietà industriale verrebbero anche nella nostra Repubblica per tutelarsi e questo perchè se depositano un marchio o un brevetto in Italia non sarebbero più tutelati a San Marino. L’Italia conta tra marchi e brevetti circa ( dati 2007 ) 70.000 registrazioni, inoltre in Italia vengono registrati circa 30.000 convalide europee che per effetto dell’attuale convenzione coprono territorialmente anche San Marino ( in caso di annullamento della convenzione convenzione non sarebbero valide a San Marino ). A questo punto tutti coloro che volessero anche la tutela a San Marino sarebbero costretti a pagare una tassa di registrazione iniziale e una di mantenimento ogni anno all’ufficio brevetti e marchi di San Marino. Prendendo come esempio Andorra e la Spagna e aumentando i numeri in quanto l’Italia ha un 40% di marchi e brevetti in più della Spagna, San Marino incasserebbe circa ( basandoci su un modesto 15% del totale marchi e brevetti italiani ) circa 30 milioni di euro di tasse di convalida e circa 9 milioni di euro ogni anno per l’avvenire. Questi dati sono dimostrabili con esempi concreti come Spagna e Andorra. Peccato che a San Marino si preferisca tassare.