San Marino. Lorenzo Busignani: ”pronto a portare avanti dei progetti per il paese dentro o fuori la Dc”

busignani lorenzoUna ricetta per la ripresa fatta di decisioni anche rapide, ma che producano sviluppo e non nuove tasse e uno sguardo fisso sui problemi attuali del Paese, piuttosto che iniziare a discutere di questioni al momento “non prioritarie” come fusioni tra partiti. Questo il pensiero di Lorenzo Busignani, esponente democristiano fuori al momento dalla “stanza dei bottoni” ma che non intende mollare la presa, dicendosi pronto però anche a trovare sbocchi al di fuori del partito.

Busignani, si è appena conclusa la festa dell’Amicizia del Pdcs, che valutazione ne dà?

“? La mia valutazione è molto semplice, si continua a parlare di temi importanti e interessanti come le fusioni tra partiti, mentre si dovrebbe indirizzare maggior tempo alla ripresa economica e a salvare le migliaia di disoccupati. Ad oggi infatti abbiamo tra inoccupati, chi è senza ammortizzatori sociali e chi pur percependoli è comunque iscritto alle liste di collocamento, oltre 2.100 persone, una cifra mai vista a San Marino”.

Nel discorso di chiusura di Marco Gatti c’è un passaggio dove riprende una sua idea di sviluppo, legata ai marchi e brevetti, cosa ne pensa?

”? Il segretario Gatti ha ripreso una mia proposta che porterebbe nelle casse dell’erario qualche decina di milioni di euro senza creare attriti con l’italia. Mi fa piacere che la pensi come me e come il mio gruppo. L’importante è che ora si realizzi, perché se si tarda ancora non sarà l’ennesima sconfitta della politica ma un’offesa verso chi non arriva a fine mese”.

È stato silente per un po’ di tempo dopo il congresso Dc, come mai?

“Non le nascondo che dopo aver essere arrivato secondo al congresso, davanti a due consiglieri, mi sarei aspettato che almeno mi si chiedesse la disponibilità per un posto in direzione. Comunque le assicuro che non sono rimasto con le mani in mano, sono un imprenditore e sono abituato a pedalare. infatti assieme ad amici, abbiamo dato vita ad un bel gruppo che sta promuovendo idee e progetti, come appunto quello sul riappropriarci come Stato della sovranità su marchi e brevetti. Ma non solo. E siamo pronti a metterli a disposizione”.

Chi è il suo gruppo?

“Sognando San Marino. Siamo una cinquantina di sammarinesi affiatati e di ogni età, ma prevalentemente giovani. È un gruppo con aderenti e simpatizzanti a più partiti, non solo alla Dc, però ovviamente non a tutti i partiti”.

Dove la vedremo quindi prossimamente?

“Se alcuni ‘potenti’ Dc non mi fanno fuori, sarò nella Dc e le assicuro inoltre che non è facile sbarazzarsi di me. Scherzi a parte, le dico che io cercherò sicuramente di far sentire la mia voce e portare avanti i progetti per il Paese che come gruppo abbiamo elaborato. Se non sarà possibile, allora cercherò un’altra strada anche fuori dalla Dc, ma non mi fermo di certo”.

Veniamo ai temi economici. Si sta parlando di segnali di ripresa, condivide?

“Conosco le principali proposte di imprese che stanno valutando di aprire a San Marino e alcune potrebbero fare davvero la differenza. Speriamo che governo e uffici gestiscano le situazioni bene e da manager e non da vecchi politicanti, altrimenti i grossi investitori scapperanno tutti”.

In questi giorni si sta parlando di formare una grande area di centro, con vari scenari possibili, compreso quello di dare vita a un nuovo partito superando quelli attuali. Come vede questo aspetto?

“I? n tutta onestà credo che sia prematuro parlare di tali temi, perché il Paese in questo momento ha ben altre priorità, a partire dalla lotta alla disoccupazione. Non sto comunque cercando di sottrarmi all’argomento, dato che ho già espresso in altre circostanze la mia opinione. Posso dirle quindi che personalmente vedo difficile scardinare dalle fondamenta un partito che ha festeggiato recentemente 65 anni di storia, fattia di grandi uomini e donne e di importanti valori. Sarebbe difficile da spiegare a chi proviene, come me, da una famiglia da sempre democristiana. Soprattutto se fosse dettata da un mero calcolo elettorale. Se invece il discorso fosse più ampio e profondo, assicuro fin da ora la mia disponibilità ad affrontarlo senza pregiudiziali. io infatti non temo i cambiamenti”.

Torniamo alle questioni economiche, lei ha criticato molto la politica fiscale degli ultimi dalla patrimoniale in poi, compresi in ultimo i “Titano bond”. Qual è la sua ricetta per la ripresa?

”? La mia ricetta è la ricetta del fare. Vede, quando una società anche grande, è in crisi, fa sviluppo e tagli indirizzati alla reperibilità di fondi per lo sviluppo, ma mai si sognerebbe di spremere i propri clienti. Quello che voglio dire è che le tasse e i debiti per la mera sopravvivenza sistemica sono una malattia e non la cura. Dovremmo e dovremo fare l’opposto. Se poi lo sviluppo nell’immediato è ad esempio, solo quello del bacino imbrifero, temo che siamo messi male, certe operazioni si fanno con fondi comunitari e se si stampa moneta, ma queste sono cose che noi non possiamo fare. Sono operazioni costose e di lungo respiro che nell’immediato non portano sviluppo. Per assurdo se valutassimo solo i numeri, ci converrebbe lavarci con l’acqua minerale. Spero che non sia solo una proposta per ‘comprare’ tempo cercando di far credere che hanno le soluzioni al disastro che è in corso”.

La sua “ricetta del fare” sembra un po’ renziana come affermazione. Si vede come il Renzi del Titano?

“Il paragone è un po’ eccessivo, però credo che anche a San Marino sia ora di mettere in pratica un po’ di decisionismo, ma in senso positivo”.

Cioè?

“Passare all’azione e non perdere altro tempo nel mettere in moto i progetti giusti per la ripresa”.

Mi consenta un’ultima domanda. Un tema caldo è quello della questione morale e verso la Dc arrivano più inviti, anche dai giovani, per continuare nell’opera di pulizia. Concorda?

“È indubbio che ci sia ancora del lavoro da fare, non solo in casa Dc, ma nel Paese. Per quanto riguarda il Pdcs, io preferirei che l’azione fosse portata avanti con più decisione e non solo in risposta agli atti di una procura o di un magistrato. Prevenire, spesso è molto meglio che curare…”.

San Marino Oggi