Il bilancio dello Stato sarà ancora in rosso, ma le cose stanno migliorando, tanto che si intravvede la ripresa. A sostenerlo è Luca Beccari, vice segretario del Pdcs ed ex coordinatore del dipartimento Finanze, che a San Marino oggi spiega come le previsioni del Pil siano in crescita dell’1% e quindi come la timida ripresa consenta di non introdurre tasse straordinarie come invece è avvenuto in passato. San Marino entra di fatto nell’era del debito pubblico, ma lo fa per finanziare gli investimenti in progetti di sviluppo, sui quali, assicura, si cercherà anche un’ampia condivisione.
Consigliere Beccari, il suo partito si è espresso con toni positivi sul bilancio 2015, lei come lo vede?
“Il bilancio previsionale per il 2015 si differenzia da quelli degli anni precedenti perché ha un’impostazione più strutturata, che tiene conto della riforma tributaria da una parte e dei provvedimenti di spending review dall’altra. Due macro provvedimenti che da una parte aumentano le entrate e dall’altra diminuiscono le uscite. Il risultato è, per il 2015, un deficit contenuto entro i 15 milioni di euro, un risultato possibile pur senza i provvedimenti straordinari introdotti invece in passato, come l’addizionale o la patrimoniale. Deficit che può essere ulteriormente ridotto tra la prima e la seconda lettura e può diminuire ulteriormente in corso d’anno con un’attenta gestione”.
Vuol dire che il pareggio sarebbe possibile già nel consuntivo 2015?
“è possibile. In sede previsionale si fanno delle stime: per le entrare si tiene conto di elementi prudenziali, mentre per le uscite la previsione è il più possibile aderente alla realtà. Ma con un’attenta gestione e nuovi provvedimenti di spending review – che non è ancora terminata – ci sono i margini per ottenere ulteriori risparmi. Se poi le entrate dovessero essere superiori al previsionale, si potrebbe arrivare la pareggio di bilancio”.
Ma senza tasse e provvedimenti straordinari, in che modo possono aumentare le entrate?
“Ci sono due fattori che possono essere rilevanti dal punto di vista delle entrate. Prima di tutto la ripresa dell’economia, che ha iniziato a dare i primi segni di ripresa, seppur timidi. Anche il Fondo Monetario Internazionale prevede un aumento dell’1% del nostro Pil per il 2015: se l’economia cresce, cresce anche il gettito fiscale. Un’altra sfera d’azione è la valorizzazione dei beni patrimoniali dello Stato. Molti cespiti sono sottostimati, va fatto un esame attento dei corrispettivi riconosciuti per diritti e concessioni. Ad esempio molti affitti sono probabilmente da adeguare ai prezzi di mercato, così come i canoni per le concessioni. La razionalizzazione del patrimonio dello Stato può portare a nuove entrate.
Negli ultimi anni i bilanci non hanno brillato per interventi di sostegno a investimenti e progetti di sviluppo. Cosa cambia nel 2015?
“Sì, è stata una voce trascurata negli anni scorsi. Nel bilancio 2015 è prevista per lo Stato la possibilità di attivare dei finanziamenti per un ammontare di 30 milioni di euro su tre anni per la realizzazione di opere infrastrutturali funzionali allo sviluppo economico. Ad esempio, il rilancio del turismo passa attraverso infrastrutture importanti per aumentare l’offerta turistico-ricettiva, come il polo museale o nuovi spazi per ospitare eventi. Un altro esempio possono essere gli investimenti tecnologici, l’approvvigionamento energetico, la viabilità”. (…) San Marino Oggi