Dopo il voto, Sinistra Unita è come un naufrago aggrappato all’ultima tavola. E pensare che invece doveva essere la scialuppa di salvataggio di tutta la sinistra sammarinese. A portarla in questa situazione è stata la banda dei quattro, che per oltre un anno ha trattato la lista unica della costituente riformista. Chi comandava Sinistra Unita non ha mai voluto tenere conto che i progressisti, come me, sono al più dei riformatori, non dei riformisti. Hanno lo stesso provato a far votare socialista centinaia di elettori che socialisti non sono mai stati e che non vogliono esserlo. Nel consiglio direttivo, il sottoscritto insieme a qualche altro compagno, si è battuto contro questa forzatura cieca, per far rientrare la lista unica riformista, perché convinto che sarebbe stata la debacle del Partito. Per tutta risposta, quelli della segreteria ci dicevano “calma compagni, stiamo facendo la storia”. Sì, la storia! Ho scoperto che quelli di Rete e di Movimento Democratico avevano proposto a Sinistra Unita e a Civico10 di andare tutti insieme nella stessa coalizione. Se la banda dei quattro li avesse ascoltati allora sì che avremmo scritto la storia. E invece siamo qui a decidere se far vincere i democristiani di centro o i democristiani di destra (quelli di AP). Quello che abbiamo detto noi dissidenti di Sinistra Unita è venuto fuori il giorno del voto. La banda dei quattro ha ingannato tutto il popolo della sinistra sammarinese. Il giorno del voto è venuta fuori anche un’altra cosa. La sinistra s’è spostata nei movimenti. Ma il rifondarolo Foschi ancora non l’ha capita. Lui è partito da Bertinotti ed è arrivato a Blair. Io sono partito da Faetano e non sono arrivato neanche a Ca’ Rigo. Scusate compagni, ma è giusto che la gente sappia come sono andate le cose.
Luciano Moretti – ex membro del consiglio direttivo di Sinistra Unita