Circa un mese fa ci era capitato di leggere su Facebook di alcuni giovani che avrebbero organizzato una festa dove avrebbero sniffato cacao. Sì, avete capito bene: parliamo di quella polvere marrone che solitamente si mischia al latte per dargli sapore di cioccolato. Chiaramente abbiamo preso la cosa per una battuta, una sorta di barzelletta divertente e non le abbiamo dato particolare peso. Tuttavia alla luce delle numerose segnalazioni di questo genere di pratica abbiamo approfondito la questione sia attraverso le forze dell’ordine, che con alcuni liceali. Quanto abbiamo scoperto ha dell’incredibile e mai avremmo creduto che si sarebbe arrivati a tanto. Ebbene sì, l’ultima moda dei ragazzi è quella di tirare col naso il cacao per poi “sballarsi”. Non si tratta sfortunatamente di un pesce d’aprile fuori stagione ma di un modo per “divertirsi” – si fa naturalmente per dire – che ha preso piede, vediamo come. Partiamo dalle proprietà del cacao: migliora la funzione cognitiva, la pressione sanguigna e il profilo metabolico. Stimola il cervello e aiuterebbe così a stare svegli e attivi. Basta andare in qualsiasi motore di ricerca e verificare. Il magnesio per esempio, aiuta a produrre energia, corrobora i muscoli e fortifica le ossa. Il ferro agevola il trasporto dell’ossigeno all’interno del corpo. La feniletilamina alza il tono dell’umore ed è forse la principale responsabile di quell’effetto “dipendenza” che molti consumatori cronici di cioccolato sperimentano. E poi ci sono i flavonoli che abbassano la pressione, migliorano la funzione vascolare e hanno effetti antiossidanti. Sulla carta un vero e proprio toccasana.
In effetti la moda è partita con presupposti assolutamente positivi e condivisibili. Con realtà come Morning Gloryville, che organizza rave mattutini ormai in mezza Europa, Italia inclusa, ma anche in Canada, Giappone e Australia. L’idea è quella di divertirsi senza bere alcolici o drogarsi. Lo “sballo” dunque avviene attraverso frullati e cioccolato. Insomma una alternativa al divertimento canonico e teoricamente senza particolari effetti collaterali. Cacao quindi elevato al rango di “droga buona”, capace comunque di amplificare i sensi e il divertimento. Come spesso accade però a degenerare ci si mette poco. E dai frullati c’è chi ha pensato di passare a qualcosa di più diretto, memore forse del principio che il cacao dà il meglio di sé da crudo. Si è passati così alla pratica di sniffare la polvere al cioccolato, con tanto di “ricette” e varianti per rendere l’effetto ancora più da “sballo”. Menta, zenzero, peperoncino: basta mischiarli e il gioco è fatto.
Chi ha provato questa pratica afferma che non dia la stessa alterazione psicofisica di alcol e droghe, lasciando la persona padrona di se stessa, ma che effettivamente porti alcuni effetti positivi quali energia, relax ed euforia. I medici tuttavia non “esultano” rispetto a questa svolta “salutista”, sconsigliando al contrario una pratica che potrebbe portare alla dipendenza e all’assuefazione. Anche noi vogliamo dire la nostra. Certo: meglio forse “sniffare” cacao, piuttosto che ubriacarsi o drogarsi. Ciò appare più che ovvio. Si obietta tuttavia che ci pare assurdo che si debba sempre e comunque cercare il modo per estremizzare il divertimento con pratiche quantomeno discutibili. Saremo tradizionalisti, ma il cacao continueremo a metterlo nelle torte o a bercelo col latte.
La Tribuna.sm