Si insedia lunedì prossimo il nuovo presidente di Banca Centrale, Wafik Grais, svizzero di origine egiziana, per inaugurare quello che molti si aspettano sia un nuovo corso per l’importante istituto sammarinese che dovrebbe funzionare anche da stimolo per il sistema economico-finanziario del Paese, mettendo in atto una serie di misure in grado di attirare capitali, quindi stimolare crescita e occupazione.
Quello di cui San Marino ha un urgente bisogno.
La nomina di Grais non è stata semplice. All’inizio sembrava che la sua candidatura fosse stata completamente scartata nonostante le tante competenze anche in organismi di portata mondiale – è anche un esperto di finanza islamica – ma perché non a conoscenza della lingua italiana, un requisito ritenuto (non a torto) imprescindibile per ricoprire tale carica.
Poi le defezioni, a distanza di un giorno uno dall’altra dei due candidati forti, che hanno lasciato la corsa per incompatibilità varie e il nome di Grais ritornato prepotentemente in pista. Alla fine la decisione del governo di puntare su di lui in modo definitivo, la presentazione del candidato in commissione poi al parlamento, che lo ratificato. (…) Il Resto del Carlino
