Nella notte tra giovedì e venerdì, un branco di lupi ha colpito un pascolo a Torraccia, tra i Castelli di Domagnano e Faetano, causando la morte di due asini e lasciando ferito un terzo. L’episodio ha suscitato grande preoccupazione tra gli allevatori locali, che chiedono misure concrete per proteggere il bestiame e mantenere un equilibrio sostenibile tra natura e attività umana.
Secondo quanto raccontato dall’allevatore Giuseppe Guidi, che gestisce il pascolo di Ginestra, i tre asini – animali molto legati tra loro – sono stati attaccati durante le ore notturne. Guidi ha osservato che, alla sera precedente, aveva visto solo due degli asini, e non era riuscito a trovare il terzo. Quando si è recato sul posto questa mattina, ha scoperto che due dei suoi animali erano stati brutalmente spolpati, con uno completamente privato della carne e l’altro parzialmente sbranato. L’asino rimasto ferito, un esemplare romagnolo iscritto a un albo genealogico, è ora sotto cura veterinaria, ma è visibilmente scosso dall’accaduto.
L’allevatore ha espresso il suo dispiacere per la perdita di due animali di valore e ha manifestato preoccupazione per la sicurezza degli altri capi al pascolo. Guidi ha inoltre sottolineato come l’attacco dei lupi evidenzi le difficoltà di convivere con predatori selvatici in territori dove spesso si trovano terreni marginali e poco controllati. Secondo lui, la presenza di habitat naturali per i lupi in queste zone favorisce le predazioni, creando un conflitto tra la tutela della fauna selvatica e la salvaguardia delle attività di allevamento.
Per affrontare questa problematica, l’allevatore propone di utilizzare i terreni marginali per allevare animali che possano contribuire al mantenimento del territorio, come gli ovini o i caprini, i quali potrebbero aiutare a tenere sotto controllo il sottobosco e prevenire la crescita incontrollata di vegetazione. Guidi sostiene che una gestione più attenta e sostenibile del territorio potrebbe ridurre il rischio di predazioni, creando un equilibrio tra conservazione della natura e tutela dell’economia locale.
Le sue parole si rivolgono alle autorità, auspicando che si adottino strategie concrete e condivise per risolvere la questione. Guidi invita a cambiare rotta, sottolineando come l’impegno dei cittadini sul campo sia fondamentale per trovare soluzioni efficaci. La sua richiesta si concentra sulla necessità di interventi che favoriscano il controllo del territorio e la protezione degli animali da reddito, in modo da garantire un futuro sostenibile per le attività agricole e il rispetto per la fauna selvatica.











