San Marino, lupi: popolazione stabile, scatta il piano con “wolf howling” e numero d’emergenza

Nessuna invasione, ma la soglia di attenzione si alza. Di fronte al moltiplicarsi delle segnalazioni e alla crescente preoccupazione dei cittadini, il Titano risponde con i dati scientifici e una nuova strategia operativa. La popolazione di lupi sul territorio sammarinese non è in aumento rispetto agli anni scorsi, ma per garantire una convivenza sicura arrivano nuovi strumenti: da un numero di emergenza dedicato fino alla tecnica del “wolf howling” per localizzare i branchi. È quanto stabilito dall’Osservatorio della Fauna Selvatica, che si è riunito sotto la presidenza della Segreteria di Stato per il Territorio per fare il punto sulla gestione del grande carnivoro.

In un comunicato diffuso dalla Segreteria di Stato per il Territorio e l’Ambiente, l’organismo tecnico ha voluto innanzitutto sgombrare il campo dagli allarmismi. Il monitoraggio, affidato alla cura scientifica del Centro Naturalistico Sammarinese, prosegue con metodi rigorosi e standard internazionali. “Ad oggi non si registrano aumenti numerici della popolazione di lupi rispetto agli anni precedenti”, si legge nella nota, che sottolinea come la presenza dell’animale sia seguita da anni in modo sistematico.

Tuttavia, la percezione di insicurezza, alimentata da avvistamenti recenti, richiede risposte concrete. L’Osservatorio – un tavolo tecnico che riunisce dirigenti UGRAA, rappresentanti della Federazione Caccia, ambientalisti, agricoltori ed esperti naturalisti – ha deciso di potenziare la sorveglianza. La strategia si baserà su tre pilastri: l’attivazione di un numero telefonico per segnalare in tempo reale gli avvistamenti, l’incremento delle fototrappole nelle aree più sensibili e l’introduzione del “wolf howling”. Quest’ultima tecnica consiste nell’emissione controllata di ululati registrati per indurre i lupi a rispondere, permettendo così di censire i branchi e mapparne gli spostamenti con precisione acustica.

L’obiettivo è duplice: conoscere meglio le abitudini dei predatori e intervenire tempestivamente in caso di “esemplari problematici”. A tal proposito, la Segreteria ricorda che la legge sulla protezione della fauna selvatica (la n. 137 del 2021) prevede già strumenti specifici all’articolo 7. Qualora si verifichino rischi concreti per l’incolumità pubblica o gravi danni a colture e allevamenti, sono previste misure di intervento mirate.

Sul fronte della prevenzione, l’Osservatorio annuncia una stretta collaborazione con gli allevatori. A breve verrà definito un regolamento specifico per l’installazione di recinzioni protettive, fondamentali per difendere il bestiame dalle predazioni. Parallelamente, partirà una campagna informativa rivolta a tutta la cittadinanza per spiegare come comportarsi in caso di incontri ravvicinati e come gestire correttamente gli animali domestici, evitando situazioni che possano attirare i predatori vicino alle abitazioni.

La linea adottata da San Marino si muove in piena continuità con le strategie dei territori limitrofi italiani, puntando su un approccio tecnico e non emotivo. “Informazione, comunicazione e dati scientifici costituiscono gli strumenti fondamentali per una gestione equilibrata”, conclude la nota dell’Osservatorio, richiamando la popolazione alla prudenza e alla collaborazione per una convivenza che sia, al tempo stesso, sicura per l’uomo e rispettosa della biodiversità.