L’Unione Sammarinese Commercio e Turismo (USC) si dice fortemente rammaricata per le dichiarazioni e gli atteggiamenti emersi durante lo sciopero generale di martedì 23 settembre, definendoli un’occasione persa per costruire un vero percorso di collaborazione tra istituzioni, sindacati e imprese.
Le critiche allo sciopero
Nel comunicato diffuso oggi, l’USC descrive come “incomprensibile” la decisione dei sindacati di muovere attacchi al comparto del commercio, accusato di mantenere prezzi troppo alti. Secondo l’associazione, tali affermazioni non solo non corrisponderebbero alla realtà, ma rischierebbero di “dividere ulteriormente la comunità, creando presupposti per uno scontro sociale”.
A preoccupare l’Unione è anche la direzione intrapresa dal governo, accusato di puntare a un aumento della pressione fiscale senza considerare l’impatto negativo che tale scelta potrebbe avere su imprese, lavoratori e pensionati.
Il valore del settore commercio
L’USC ribadisce l’importanza del comparto per l’economia del Paese, sottolineando come esso racchiuda “migliaia di imprese e migliaia di lavoratori, una risorsa preziosa per l’economia della Repubblica di San Marino”.
Secondo l’associazione, colpire ulteriormente le aziende significherebbe minare posti di lavoro e sviluppo, riducendo nel lungo termine le stesse entrate dello Stato. Al contrario, viene espressa convergenza sulla necessità di reprimere con decisione le distorsioni legate all’economia fittizia, considerate pericolose anche per i conti pubblici.
Una chiamata al dialogo
Con toni netti, l’associazione ha rimarcato: “Non possiamo accettare una logica in cui gli uni si contrappongono agli altri: così perdiamo tutti!” E ha aggiunto che la via dello scontro rappresenta un errore politico e sociale, in quanto avrebbe fatto svanire la possibilità di presentare un fronte comune di fronte alle difficoltà.
L’invito si articola invece nella direzione del confronto costruttivo: “Fare sistema, tra istituzioni, imprese, sindacati e cittadini, sarebbe stato un segnale concreto di responsabilità e lungimiranza, capace di dare al Paese una visione di sviluppo per i prossimi 5–10 anni.”
L’apertura a proposte condivise
Pur nella critica, l’USC conferma la propria disponibilità a sedersi attorno a un tavolo per elaborare soluzioni concrete a tutela dell’occupazione, della crescita e della stabilità. “Siamo pronti a presentare proposte e a lavorare insieme,” sottolinea l’associazione, indicando nel dialogo l’unico terreno utile per garantire servizi e benessere a tutta la collettività sammarinese.
Il comunicato odierno marca dunque una linea di fermezza contro la contrapposizione, ma allo stesso tempo apre a una collaborazione futura su basi diverse. L’appello è chiaro: solo attraverso una strategia comune si potranno affrontare le sfide economiche e sociali che attendono la Repubblica di San Marino.