UN LUSSUOSO appartamento a Miramare di Rimini con tanto di parcheggio sotterraneo dove prendevano posto Lamborghini e Ferrari, un’altra serie di appartamenti sparsi nel centro di Rimini (uno di trova in via Circonvallazione), oltre a numerosi negozi e un’altra abitazione a Pesaro. Oltre naturalmente a diverse case sparse tra Città e Murata per un valore di decine di milioni di euro.
E’ questo il patrimonio immobiliare di Fiorenzo Stolfi per il quale la magistratura sammarinese ha chiesto il sequestro fino a 165 milioni di euro. O meglio: per le abitazioni presenti sul territorio italiano è stata inoltrata richiesta di sequestro alla Corte di Appello di Bologna che, nel caso venga accolta, girerà la richiesta al gip della procura interessata. Per gli immobili situati nel territorio sammarinese i magistrati hanno già potuto effettuare il sequestro.
Se tutti questi appartamenti e negozi siano stati acquisiti con il denaro proveniente da riciclaggio e tangenti, che è l’ipotesi accusatoria dell’inchiesta della magistratura sammarinese nei confronti dell’ex segretario, non è ancora stato chiarito. Ma i magistrati sono certi che non possono essere il risultato di acquisti effettuati con i redditi leciti di Stolfi dato che in alcuni anni non ha dichiarato nulla. Quindi la procedura va avanti con il congelamento dei beni in attesa di giungere a una condanna o meno dell’ex ministro che si trova nel carcere dei Cappuccini dell’8 settembre.
Nel caso di condanna i beni sottoposto a sequestro diventerebbero di proprietà dello Stato.
Per l’altro arrestato eccellente, Claudio Podeschi, era già stato disposto un sequestro di beni fino a 14 milioni di euro.
Prosegue a pieno ritmo l’inchiesta, coordinata dal dottor Alberto Buriani, che ha portato in carcere i due ex segretari e non vengono esclusi altri arresti di grande peso.
Nella complessa indagine una moltitudine di personaggi e intrecci che andavano ben al di fuori non solo dei confini sammarinesi, ma anche italiani.
E’ di pochi giorni fa la condanna di un altro noto personaggio che figura nell’inchiesta sammarinese Conto Mazzini, Angelo Forni, per aver sottratto segreti industriale alle aziende della famiglia Aureli. Forni sembra essere la mente che movimentava ingenti somme di denaro che transitavano in vari paradisi fiscali.
Il Resto del Carlino