Sono arrivate anche in Italia, direttamente ispirate ai modelli Usa, le società benefit che puntano a far utili per i soci ma anche a realizzare un’utilità collettiva (esse si impegnano a produrre vantaggi ambientali, sociali, civili e culturali). Facile prevedere – sottolinea un articolo di Italia Oggi – che le srl cominceranno a trasformarsi in sbrl (società benefit a responsabilità limitata), le spa in sbpa (società benefit per azioni), e così via. Non essendoci ancora una relativa disciplina in Italia né a San Marino alcune aziende hanno chiesto e ottenuto la certificazione di società benefit secondo la disciplina americana. Così c’è già chi si domanda se non si sia trattato piuttosto di un’operazione cosmetica per lustrare la propria immagine, contrastare i competitor, far crescere la reputazione e magari anche fare salire le vendite. Questo è però il frutto di una vecchia mentalità che considera sempre e comunque in conflitto gli obiettivi dell’impresa con quelli della società. Non ci viene invece mai in mente che chi dirige un’impresa, i suoi dipendenti, fanno anch’essi parte della medesima società che è interesse di tutti tutelare. Sempre più le strategie dell’impresa, anche a San Marino, incorporano le esigenze di tipo sociale e ambientale e gli attori sociali a loro volta non possono che accogliere i suoi obiettivi economici come una ricerca legittima di un profitto che va a beneficio sia dei dipendenti e degli azionisti, sia degli stakeholder più in generale. I consumatori del resto valutano l’etica aziendale, la sua impronta ecologica, il rapporto che il produttore ha con i lavoratori. Non sarebbe più accettabile oggi un dirigente tutto fiele con i subordinati e tutto miele con i superiori. E i consumatori sono in grado di comprendere se il messaggio dell’impresa è autentico o meno. Di più un’impresa che si concentrasse soltanto sull’immagine, tralasciando le azioni reali e i contenuti, disperderebbe inutili energie e del lavoro si lascerebbe sfuggire proprio il bello. Come chi raccontasse a tutti di partire per le vacanze e invece si rinchiudesse in casa per un tot di giorni essendosi premurato di fare buone scorte in modo da non dover uscire a fare la spesa e avendo cura di non guardare la tv se non a bassissimo volume, tenendo le persiane rigorosamente chiuse. Finita l’autoreclusione questo tale avrebbe un gran da fare a raccontare le sue vacanze perché l’importante non sarà averle vissute ma ostentarle. Quanto ci vorrà perché esso diventi lo zimbello di amici e parenti? Così accadrà a tutte quelle imprese preoccupate solo della propria reputazione. Si tratterà da ora in poi di fare o non fare.
Stefano Ercolani, Presidente Asset Banca
‘E PER ME E? UNA FESTA, SE IL CARPENTIERE SA MANEGGIARE BENE L’ASCIA; SONO PRONTO A RESTARE DUE ORE A CONTEMPLARLO: TANTO MI RALLEGRA IL LAVORO. E SE POI PENSI A QUALE SCOPO SI FA TUTTO QUESTO, SE VEDI COME ATTORNO A TE TUTTO SI MOLTIPLICA INCESSANTEMENTE, PORTANDO FRUTTO E RICCHEZZA… MA NON SO NEANCHE DIRLE QUALE PIACERE PROVI. E NON PERCHE? AUMENTA IL DENARO, – IL DENARO E? SOLO DENARO, – MA PERCHE? TUTTO CIO? E? OPERA DELLE TUE MANI; PERCHE? VEDI CHE SEI CAUSA DI TUTTO E ARTEFICE DI TUTTO, E COME UN MAGO SPARGI OVUNQUE ATTORNO A TE L’ABBONDANZA E IL BENE.
GOGOL