
Riceviamo e pubblichiamo:
”Leggo con piacere alcuni commenti circa le criticità espresse sulla raccolta differenziata nel castello di Città. In effetti c’è luogo e luogo e per ogni di questi potrebbe esserci un esigenza che non sempre trova mediazione tra “domanda/offerta”. Vi sono esigenze da parte della Cooperativa che si occupa della raccolta e nel contempo esigenze dei cittadini. Ci sono già state alcune “smorfie” per le auto che coprono i bidoni davanti le abitazione di Città. Addirittura sono stati messi dei “divieti di sosta” per consentire le manovre al camion che passa a raccogliere l’immondizia, ma come ha scritto un negoziante di Città e pubblicato da questo giornale, questo non è un posto per poter differenziare i rifiuti con i “bidoncini”. I posti auto in questo castello sono limitati, alcune vie sono strette e fuori dalla porta di casa spesso passano le auto, pertanto difficilmente si riesce a collocare i bidoni come richiesto dalla Cooperativa. In ultimo e al solito, personalmente un po’ viene da pensare. Che business ci potrà mai essere dietro? Basti pensare a Via Gino Giacomini, piena di palazzi: il giorno che raccolgono 3 bidoni, se sono circa 12 appartamenti per palazzo, sono potenzialmente 36 bidoni. Quanti palazzi ci sono nella Via? In sostanza Via Gino Giacomini sarà la grande isola ecologica. Ecco è questo il punto, non costava meno ed era molto più pratico, soprattutto per questo castello, fare le isole ecologiche? Una chiave in dotazione alla famiglia che consente di aprire i cassonetti e gettare l’immondizia in appositi sacchetti di plastica dotati di appositi codici a barre per individuare il proprietario dei rifiuti al fine di applicare le dovute tasse sull’immondizia e le dovute future sanzioni per non aver correttamente differenziato i rifiuti? Forse così si dava un immagine più pulita che lasciare i bidoni anche in strade potenzialmente critiche. Un cittadino.”