Riceviamo e pubblichiamo
Caro Direttore,
non voglio farla tanto lunga e rubare troppo spazio al Suo giornale. Quando le cose sono evidenti, bastano poche parole. Se “Il Paese prima di tutto” è la formula felice in cui si riassume oggi l’orientamento delle persone serie e responsabili, qualcosa salta sotto gli occhi. Il Governo, il peggiore di sempre, comunque c’è. L’opposizione non c’è, questa è la realtà. La funzione di controllo propria della minoranza ha ceduto il passo ad un semi aventinismo e a una ripetitiva, quasi ossessiva, richiesta infantile di dimissioni. Rete ha perso la voce e si dimostra un partito con la paura di governare. La Dc si preoccupa più dei post social di qualche suo folcloristico consigliere “incazzato” piuttosto che di dar corso ad un programma di drastico rinnovamento politico e culturale. L’area socialista e democratica è talmente terremotata che gli attuali dirigenti sembrano proprio degli scappati di casa con l’ossessione di far a gara sul chi è più socialista (poveretti!). E’ incomprensibile il silenzio sui temi scottanti: UE, Italia, Pensioni, ISS e lo strisciante clientelismo pre elettorale in corso. Chi è all’opposizione deve offrire ai cittadini una prospettiva diversa, incalzando il Governo, e non fare come se non ci fosse malgrado ripetute e brucianti figure barbine. Anche chi non ha una visione rigorosa della politica sa che l’interesse generale non è un gioco per bambini capricciosi.
Quindi, cara opposizione, che fai?
Continui a fare i capricci?
Continui a inseguire ambizioni sbagliate?
O scegli finalmente di fare le cose da fare e, cioè, ESISTERE!
Belzebù