Inizia il RallyLegend e già ci sono i primi problemi con i rallysti indisciplinati. Sgombriamo il campo da qualsiasi fraintendimento; non si accusa la manifestazione, ma coloro che si approfittano del Rally Legend per non rispettare le regole e provare a farla franca.
E’ il caso di un rallysta (con targa montecarlo) che imbucando una strada contromano a velocità sostenuta ha fatto un vero e proprio frontale con un’audi A4 guidata da un’incolpevole cittadina sammarinese.
Ecco che cosa leggiamo nel profilo facebook di sua figlia: ”In strada della ginestrina lui veniva contromano in salita lei tornava a casa con tanto di pullman dei bambini che escono da scuola dietro. E il rallysta neanche ha chiesto scusa. Continuava a ripetere “piccolo incidente” neanche una volta che le abbia chiesto o scusa o chiederle come stava. Fortunatamente mi mamma aveva la cintura e si teneva al volante quindi grazie a dio sta bene. Sta bon che ha la macchina con il muso lungo”.
Ed un’altro utente, intervenendo alla discussione, dice saggiamente: ‘‘Io credo che sia ora di chiedere una revisione di questo rally. Anche se porta a San Marino 55.000 persone è una minaccia per la sicurezza dei cittadini.”
Ed infine un’altro utente facebook conclude: ‘‘I rallysti devono rispettare il codice stradale anche nei trasferimenti del prima e dopo gara , pena la squalifica dalla gara stessa. Questo signore è da deferire al Comitato organizzatore del Rally. A sentire quello che dichiara il Segretario al Turismo, il Rally porta a San Marino 55.000 persone, ma ai cittadini e automobilisti sammarinesi provoca 4 giorni di stress. Se non ricordo male, a San Giovanni alcuni anni fa un rallysta provocò durante un trasferimento un grave incidente esattamente davanti al Boschetto. A questo episodio dobbiamo l’installazione del semaforo che tutti noi odiamo. Io propongo ,se possibile, e nel massimo della sicurezza e rispetto del Codice Stradale di fare filmati con i nostri telefonini delle infrazioni stradali che questi piloti fanno durante i 4 giorni di gara e sputtanarli senza coprire la targa su Facebook o inviare alla Gendarmeria con mail elettronica i filmati.”