San Marino. Macina (Mas): “Governo? Un Re Mida al contrario”

Si è da poco costituito il Movimento Azzurra che oltre a far capo a Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini ha nel proprio direttivo anche Bruno Macina che in questi mesi ha spesso preso la parola per denunciare i gravi problemi che stanno attanagliando il Paese.

“L’obiettivo – ha detto – è quello di far circolare idee forti a beneficio di un Paese che sembra aver perduto la bussola e dove nessuno ha più il coraggio di parlare”.

Concetto questo che Bruno Macina ha ripetuto spesso e di cui i nostri lettori hanno di recente potuto prendere atto, si lancia magari il sasso e poi si nasconde la mano. “C’è aria di ritorsioni addirittura per quel che si pensa e questo non è accettabile.

I sindacati ad esempio hanno avuto il merito di far emergere la realtà nella sua crudezza. All’incontro di giovedì scorso hanno attaccato duramente il governo per le nuove proposte approdate sul tavolo tra cui quella di ridurre l’orario di lavoro a tutti i dipendenti. Ma lo hanno fatto nella maniera più soft in cui potessero farlo annunciando uno sciopero che semmai è uno scioperino.

E questo a fronte di denunce che fanno venire davvero la pelle d’oca perché per esempio Giuliano Tamagnini parlando alla gente ha detto di nutrire seri timori rispetto ai fondi pensioni depositati presso gli istituti bancari senza contare poi l’operazione cosiddetta titoli su cui la magistratura sta ancora indagando.

Ci sarebbe dunque poco da stare tranquilli ed io davvero non capisco perché la gente non vada in piazza e perché non si scioperi non per tre ore ma almeno per un giorno intero. Poi io ho sempre saputo che gli scioperi si fanno prima e non dopo l’eventuale firma del decreto.

C’è il dubbio che i sindacati stiano un po’ da una parte e un po’ dall’altra. Circa la proposta di ridurre in maniera lineare l’orario di lavoro ai dipendenti pubblici, la cosa fa andare su tutte le furie. Non è che io nutra particolare simpatia verso i dipendenti pubblici, credo che come in tutti i settori non sia da mettere in croce la categoria ma che vada valutato caso per caso. E invece al solito si va a colpire tutti colpendo in particolar modo i destinatari dei servizi che così sono destinati a diventare sempre più carenti.

Del resto questo governo è un Re Mida al contrario che distrugge tutto ciò che tocca, penso alla Sanità, alla Scuola, alla Giustizia, alle Banche”. “Si parla tanto di andare in Europa ma a me sembra un voler mettere per forza le catene a un Paese che per secoli ha fatto della libertà la propria bandiera.

Il nostro Santo Marino ha detto: ‘Popolo, io vi ho dato la libertà’. E questo governo se la vuol portare via. E’ come se chi ci guida vivesse isolato e non sapesse dei gravi vincoli di tanti Paesi che dell’Ue fanno parte. Voler adeguarsi alle normative internazionali è sacrosanto ma anziché pensare di diventare per forza parte di un carrozzone dovremmo rimboccarci le maniche e cambiare davvero al nostro interno.

Se l’Europa è la nostra strada come possiamo pensare di metterci in cammino dopo aver fatto scempio della nostra giustizia cacciando via il magistrato dirigente?

Quello della separazione dei poteri mi pare sia un principio alla base di tutte le democrazie del mondo. Come del resto il rispetto per la proprietà privata e l’applicazione di normative che siano uguali per tutti. Da noi – tutti lo sanno – questo non è avvenuto.

Urge cambiare la classe politica e mandare a casa chi si sta rivelando ogni giorno più inadeguato a guidare un Paese che vuol crescere e non restare al palo”. “Ora ci chiedono di pagare la patrimoniale per gli sbagli fatti sulle banche quando di quegli errori dovrebbero rispondere in prima persona”. La RepubblicaSM