Secondo alcune nostre fonti, la maggioranza di governo ha reagito molto negativamente alla polemica scaturita dalle nuove leggi sull’informazione e sul lavoro. Questa reazione sarebbe stata provocata in parte dalle pressioni dell’Ordine dei Commercialisti ed in parte dagli articoli critici apparsi sui vari media locali che hanno informato l’opinione pubblica di quanto sia grave quello che sta succedendo ultimamente a San Marino.
Rumors dicono che proprio alcuni componenti di questa maggioranza starebbero lavorando alacremente per cambiare la contestatissima legge sul lavoro, la cd. legge Lonfernini, ma soprattutto quegli articoli che stanno così nel naso all’Ordine dei Commercialisti di San Marino ed alla fine a tutti i sammarinesi.
Sicuramente una buona cosa, meno per il Segretario Lonfernini che dopo il rimaneggiamento sulla legge sull’Informazione, che è stata totalmente stravolta dalla prima versione e diventato un inutile e costoso doppione di quella esistente, avversata da tutti gli operatori dell’informazione ora vede la sua maggioranza cambiare anche la sua contestatissima legge di riforma sul lavoro.
Sembra che la maggioranza, come tutto il paese, si sia resa conto del fatto che il venir meno di molte piccole aziende, che potrebbero essere costrette a chiudere i battenti a causa di questa legge, potrebbe avere conseguenze significative per l’economia del paese. Queste aziende rappresenterebbero comunque un contributo economico importante, garantendo l’affitto di sedi che si pagano a proprietari sammarinesi, il pagamento di tasse e contributi, l’utilizzo di servizi di commercialisti e avvocati sammarinesi, e quindi la loro chiusura potrebbe causare una significativa perdita economica per il paese e per i sammarinesi. Una cosa sempre deleteria ma soprattutto oltremodo negativa in questo momento.
La questione riguarda soprattutto il pagamento obbligatorio dei contributi da parte degli amministratori, una norma che, nonostante sia presente nella legge, sembra non essere stata redatta dal segretario al lavoro, o dai suoi collaboratori; almeno è questo che pare lo stesso segretario Lonfernini stia dicendo nelle varie riunioni di maggioranza e a chi gli contesta, giustamente, la veridicità e l’importanza di questa questione.
Quindi sembra che Lonfernini stia cercando di attribuire la responsabilità di questo grave ed importante problema al suo collega della sanità. Infatti sembra che la redazione di quella particolare sezione della legge sia stata eseguita dai collaboratori di Ciavatta, o dal segretario stesso, e non da Lonfernini.
Se ciò fosse vero ha indubbiamente ragione Lonfernini e questo sarà da chiarire il prima possibile. E se questo fosse confermato aggraverebbe ulteriormente la posizione e la qualità della gestione del dicastero della Sanità sotto la segreteria Ciavatta, oramai ai minimi storici e super contestato nel paese.
Comunque tale pagamento obbligatorio di tasse e contributi per gli amministratori di queste ditte aggraverebbe notevolmente e renderebbe insostenibile la gestione e la convenienza di avere a San Marino queste società: proprio ieri un nostro lettore ci ha informato che dopo 10 anni, e tante tasse e contributi pagati al Titano, ha preso la decisione, per continuare a lavorare, di chiudere la società sammarinese e aprirne una identica in Italia, con lo stesso oggetto sociale, perchè ritenuta meno gravosa e più economicamente interessante.
Questo, sinceramente, è totalmente assurdo e dà la dimostrazione di quanto si stia facendo male ultimamente a San Marino. Dopo l’avventura della cricca ed il disastro del governo di Adesso.SM di sicuro questo non ce lo meritavamo.
Marco Severini – direttore GiornaleSM
Per saperne di più: