San Marino. Maggioranza divisa sul contributo alla FONDAZIONE MEETING PER L’AMICIZIA TRA I POPOLI

meeting-06discorsoOrdine del giorno presentato dal Gruppo Consiliare del Movimento R.E.T.E. affinché il Congresso di Stato: – non eroghi finanziamenti alla Fondazione “Meeting per l’Amicizia tra i Popoli”; – collabori con l’Italia per appurare la regolarità dei bilanci che la fondazione ha sino ad oggi presentato al Congresso di Stato medesimo. Il Consiglio non delibera per parità di voto: 26 voti a favore, 26 contrari e 2 astenuti.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Qui non si tratta di fare una guerra ideologica, ma di rendere opportuno ed etico il modo in cui San Marino eroga sovvenzionamenti alle varie organizzazioni, si ritiene che queste debbano avere almeno bilanci chiari. Nell’ordine del giorno è spiegato lo stato dell’arte del coinvolgimento nelle indagini delle figure apicali del Meeting, crediamo che i soldi statali debbano essere investiti dove i bilanci parlino chiaro. In questo caso ci sono rinvii a giudizio, è terminata l’ora di dare a pioggia soldi statali a una platea infinita, se si fanno investimenti, si facciano con chi ha i conti chiari”.

Luca Santolini, C10: “Dichiaro voto favorevole di C10 a questo ordine del giorno. Il discorso Meeting è stato affrontato diverse volte in Aula, sottolineando l’opportunità a livello di promozione del Paese e la possibilità di incontrare personaggi italiani di alto livello che frequentano questa manifestazione. Credo però che l’opportunità non debba essere messa avanti all’etica, nel momento in cui i vertici della fondazione sono stati rinviati a giudizio per reati legati a questa manifestazione”.

Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: “Non parliamo di ideologia, come detto, ma di opportunità. La giustizia deve fare il suo corso, ricordo solo che in udienza preliminare gli indagati hanno rifiutato qualsiasi accordo perché sicuri di dimostrare poi in dibattimento la propria estraneità ai reati mossi nei loro confronti.  Sottolineo poi che la 35esima edizione del Meeting è strettamente legata all’Expo’ 2015 cui San Marino partecipa, a ulteriore motivazione per cui San Marino dovrà esserci quest’anno e in futuro. Respingiamo l’ordine del giorno a nome della lista Pdcs-Ns”.

Francesca Michelotti, Su: “Non sono rimasta stupita dalle disavventure giudiziarie dei vertici dell’organizzazione, senza voler criminalizzare un’associazione che ha anche note di merito. Tuttavia andare ad appoggiare iniziative di una fondazione che ha diversi punti oscuri mi pare quantomeno inopportuno da parte dello Stato. Non ho mai ritenuto indispensabile partecipare alla vetrina di Rimini per incontrare personaggi di spicco dell’economia e della politica italiana, San Marino non deve cercare quel palcoscenico per gestire quei rapporti. Siamo uno Stato sovrano, andare ad appiattire la nostra sovranità, elemosinando uno spazio così a  noi vicino è deprimente. San Marino ci va poi con uno stand, come una qualsiasi altra azienda che cerca di promuoversi, senza carattere istituzionale. Dimostriamo un po’ di stile, invece di buttare via la nostra sovranità in spazi frequentatissimi, non è detto che queste frequentazioni non siano poi messe in discussione da procedimenti giudiziari. Io sono sempre stata contraria, anche per ragioni ideologiche. Le ombre di certi procedimenti non dovrebbero renderci così tolleranti, scusate”.

Stefano Macina, Psd: “L’ordine del giorno così formulato non può trovare il nostro consenso. Negli impegni indicati per il governo ci sono due elementi dubbi: avviare un confronto e uno scambio di informazioni è infatti prerogativa della magistratura e mettere in atto una prassi diversa da quella vigente mi sembra non condivisibile. L’altra questione dubbia è la richiesta di verifica della veridicità dei bilanci. Su questo ci auguriamo la magistratura italiana lo faccia quanto prima, è un dovere cui questa deve adempiere. Sono due indicazioni che ci portano da sole a non condividere l’odg. Poi c’è una considerazione più generale, credo che l’evento sia un’opportunità per San Marino, è una vetrina che credo debba continuare ad essere frequentata. Credo San Marino ci debba essere in virtù di alcuni spazi che intende portare avanti, e non come contributo a una fondazione. Lo stand non è semplice presenza commerciale di uno Stato, è anche luogo di incontro e di relazioni per gli imprenditori stessi di San Marino, quindi per incontri di tipo politico ma anche economico. Concordo che l’impegno deve essere commisurato certamente alle nostro condizioni economiche attuali”.

Roberto Ciavatta, Rete: “E’ chiaro che trattandosi di una fiera è possibile ci sia opportunità di incontri. Noi abbiamo già detto che i soldi del Meeting dovrebbero essere piuttosto investiti in partecipazioni in altre fiere e in altre occasioni di incontro. E’ falso quanto detto dal consigliere Ugolini. In un articolo del ‘Fatto quotidiano’ si dice che il Meeting ha già restituito 88 mila euro alla provincia di Rimini, riconoscendo un debito, ora rimangono oltre 300 mila euro con cui rimborsare la Regione Emilia Romagna. Condivido ogni singola parola del consigliere Michelotti, se San Marino confessa di aver bisogno del Meeting, confessa una sua incapacità di intessere relazioni diplomatiche e del suo corpo diplomatico. Ricordo poi alcune bruttissime figure fatte da alcuni segretari di Stato in quel contesto con l’allora ministro Giulio Tremonti. Altro che vetrina, ci sono stati momenti molto bui e imbarazzanti.  In definitiva, cosa impedisce San Marino di costituirsi parte civile in un processo che sta vedendo le prime restituzioni verso un ente cui ha versato negli anni tanti soldi? Perché non deve richiedere quanto dovuto? Uno Stato sovrano deve vigilare che ciò che finanzia sia in regola e non stia truffando istituzioni italiane e anche sammarinesi”.

Rossano Fabbri, Ps: “Questo parlamento  e questo Paese devono essere in grado di darsi una linea e delle regole valide per qualsiasi situazione penalmente rilevante, come quella presentata in questo ordine del giorno. Gli enti pubblici italiani non hanno mancato di essersi costituiti parte civile in procedimenti che coinvolgono istituti sammarinesi e anche le nostre istituzioni dovrebbero compiere una riflessione a riguardo, per tutelarsi. L’odg va preso seriamente in considerazione e va accolta l’istanza che impegna  il govero a non erogare finanziamenti per l’anno in corso in attesa degli sviluppi del processo”.

Giovanni Francesco Ugolini, replica: “Lasciamo lavorare la giustizia. Mi spiace che il consigliere Ciavatta mi abbia accusato di aver detto falsità, ho solo riportato dei fatti e lui dice che ho detto falsità su altre cose, è il metodo Rete, o forse il metodo Ciavatta, e mi spiace veramente”.