San Marino. “Mai vista peggior legislatura a livello politico”. Parla Berti (Ns): “Dialogo impossibile con parte dell’opposizione”.

Berti manifestazione“Basta guardare al passato, si volti pagina”.

Ieri il nostro giornale ha rilanciato la notizia di un allargamento della maggioranza, propedeutico – si spera – ad un rilancio dell’economia, che possa passare soprattutto dalla creazione di nuovi posti di lavoro. In questo quadro – è stata l’analisi proposta da Tribuna – il ruolo di Ns e Ap, potrebbe essere ridimensionato.

Per questo abbiamo contattato il consigliere Gian Nicola Berti, di Ns. Mettiamo immediatamente le mani avanti: abbiamo raggiunto Berti in auto e più che di una intervista, possiamo parlare di uno scambio di battute molto intimo, quasi uno sfogo, con chi, al netto di polemiche e giochi di Palazzo, ama profondamente il proprio Paese.

“Bisogna innanzitutto comprendere – commenta Berti -, per quale ragione una parte dell’Upr si avvicina alla Dc, mentre l’altra invece no. Sul matrimonio Ps-Psd, non voglio andare a mettere il becco in casa d’altri, certo diventa interessante capire che cosa significherà questo in termini di coalizioni future. Forse c’è un piano per isolare la Dc, che la Dc però non vede. Che si voglia mettere in piedi una alternativa di sinistra? Rischiamo di trovarci con tre schieramenti diversi in questo caso, quando invece mai come oggi c’è necessità di condivisione e compattezza. Se al contrario invece si dovesse andare tutti d’amore e d’accordo, sarebbe una sorta di riedizione del governo straordinario, che un po’ mi spaventa. I grandi numeri in generale mi spaventano, perché si tende a diventare prepotenti, con troppo potere in mano”.

Non crede invece che una coalizione più ampia possa riuscire a sbloccare questo immobilismo e portare finalmente a qualche risultato concreto?

“Se ci sarà un confronto, certamente la sua lettura può avere senso. Torno a ribadire tuttavia come spesso e volentieri i grandi numeri siano sempre stati usati in maniera poco illuminata, non solo a San Marino. I problemi comunque sono ben altri”.

Quali?

“Purtroppo quello che mi preoccupa maggiormente è la mancanza di un dibattito scevro da populismo e demagogia con una parte dell’opposizione. Il problema vero è quello di migliorare la dialettica politica. Secondo parte dell’opposizione quello che fa la maggioranza è comunque sbagliato a prescindere, si veda il caso delle residenze alle coppie di fatto. Si è fatto un lavoro importante, andando veramente incontro anche alle posizioni più distanti, ma questo non ha bloccato la polemica fine a se stessa. Mi pare tutto inutile”.

Perché accade questo secondo lei?

“Per la scarsissima preparazione di certe forze politiche, che parlano di cose che non conoscono, senza accettare il dialogo e il contraddittorio. Ognuno fa il proprio interesse, quello del proprio movimento, anche se esso contrasta con gli interessi del Paese. Manca soprattutto la cultura democratica e il rispetto delle Istituzioni”.

Non capisco allora perché sia così contrario a un allargamento della maggioranza. In questo modo non si isolerebbero proprio quelle forze che lei sta aspramente criticando?

“Non c’è dubbio che questa potrebbe essere una strada. Ma come le ho già spiegato i dubbi permangono. Per rispondere alla sua domanda cito Agata Project, lanciato da Alessandro Rossi in rete. Io credo che per voltare pagina e guardare al presente e al futuro in maniera serena e soprattutto per portare risultati concreti a favore della collettività, la si deve smettere di essere ossessivi con il passato. Bisogna focalizzarci non su quello che ci divide, ma su quello che può unirci, su un punto di incontro. Basta con questa divisione fra buoni e cattivi. Giusto e necessario effettuare una analisi critica sui recenti fatti di cronaca, ma non è possibile rinunciare alle iniziative utili per il Paese e tenerlo in fase di stallo per una presunta superiorità morale”.

C’è molta amarezza nelle sue parole, quasi un atteggiamento di resa mentre lei è sempre stato un combattente. Come mai questo stato d’animo?

“Perché in questa legislatura mi sono accorto che c’è troppa ipocrisia e non è mai stato possibile fare politica. Si punta a stravolgere gli ordini del giorno e in generale il dibattito, trasportando sempre tutto e comunque su temi sui quali fare propaganda. Sono amareggiato perché si sta inficiando la democrazia e non ci può essere un confronto. Il dibattito è sterile. Questa è la peggior legislatura che abbia mai visto a livello politico”.

Crede che la riforma della giustizia potrebbe rasserenare gli animi?

“Credo che una riforma epocale potrebbe e dovrebbe essere quella che porti i consiglieri a rispettare la carta costituzionale. Essa dice che nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva. Al contrario dietro l’immunità parlamentare si lanciano strali e invettive contro tutto e tutti, magari solo alla luce di una comunicazione giudiziaria”.

Si può continuare in queste condizioni a fare politica a San Marino?

“Le rispondo dicendole che vedo ogni giorno discriminazioni latenti verso alcune persone e categorie. Prenda le pensioni: c’è chi a parità di reddito contribuisce tre volte di più rispetto ad altri. Eppure certe cose arrivano sui tavoli della politica e della maggioranza, altre no. A difesa di certe tematiche nessuno interviene, al contrario quando si vuole intervenire su alcuni privilegi, si grida allo scandalo. Alla luce di questo, si dia lei una risposta alla domanda che mi ha posto”.

David Oddone, La Tribuna