RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Egregi Giornalisti,
a mio avviso non sono corrette, ovvero certamente incomplete, le notizie fornite sulla disposta archiviazione del processo Puntoshop.
Innanzi tutto il reato di bancarotta non è ancora prescritto.
La decisione del Commissario della Legge dr. Battaglino è stata quella di accogliere la richiesta del Procuratore del Fisco (dr. Cesarini) di DERUBRICARE
IL REATO CONTESTATO per cui, riconducendo la fattispecie ad un “reato minore” (in ogni caso PURE ipotizzaro commesso), per quest’ultimo sarebbe intervenuta prescrizione.
In effetti, quello che è accaduto costituisce solo un’interpretazione intesa dare dai due Pubblici Funzionari del Tribunale (il dr.Cesarini ed il dr.
Battaglino). Al momento non si conoscono le motivazioni che il dr. Battaglino andrà a spiegare con la sentenza che, per intero, dovrà redigere e pubblicare
nei tempi tecnici che gli necessiteranno.
Va quindi precisato che si tratta di una sentenza ancora impugnabile, per cui non è affatto definitiva. E la precisazione è importante perchè l’intera
vicenda certamente ha del “particolare” ed è utile qui ricostruirla.
1.- Puntoshop (apparentemente) floridissima società, all’improvviso chiede al Tribunale di poter beneficiare dell’istituto della “Moratoria” perchè,
sospendendo i suoi pagamenti per un anno, proseguirà alla grande la propria attività.
Per “giustificare” la richiesta di moratoria, deposita una propria situazione patrimoniale che espone debiti per ca. 50milioni di euro, ma poco rileva perchè
possiede un marchio (“Puntoshop”) che un suo incaricato professionista ha stimato valere non meno di 30milioni … se la società avrà nei successivi cinque anni uno sviluppo di tutto rispetto.
2.- Il Tribunale, nella persona del dr. Felici, “fidandosi” su quanto rappresentatogli dalla sola società, concede la moratoria per un anno e nomina
due “supervisori” nelle persone dell’avv. Matteo Mularoni e del dr. Giorgio Giordani ai quali – tra l’altro – conferisce incarico di verificare immediatamente la sussistenza dei presupposti della concessa moratoria che, per legge, può essere revocata in qualsiasi momento in cui il Tribunale si accorge che l’impresa non era o non è più meritevole del concesso beneficio.
3.- La Puntoshop così comunica a tutti i suoi creditori che devono attendere perchè è inutile che promuovano azioni per recuperare i crediti: sarebbero
soldi buttati perchè la moratoria lo vieta.
Dopo qualche mese i due “supervisori” evidenziano al dr. Felici che è opportuno affidare il compito (dietro pagamento) ad un ente esterno perchè
verifichi la regolarità contabile della società e dopo ca un mese ottengono apposita relazione dalla quale emerge na situazione catastrofica per numerose
incongruenze accertate.
Nelle more e su denuncia di un creditore si apre un’indagine penale sulle ipotizzate irregolarità e vengono espletate perizie contabili che non solo confermano i primi risultati ma aggravano ancor più le reposnabilità.
Nulla accade nel contemporaneo procedimento della moratoria che si protrae per tutta la durata dell’anno benchè anche lo stesso dr. Felici venga reso edotto delle risultanze.
4.- Appena due giorni prima della scadenza del periodo la Puntoshop (ormai scoperta nelle proprie irregolarità) presenta – sempre allo stesso dr. FELICI
– una domanda di concordato. In pratica, mentre prima aveva sostenuto di poter proseguire proficuamente l’attività, con questa domanda denuncia di trovarsi in grave stato di dissesto. La domanda di concordato, che (forse) avrebbe visto pagare i creditori nella misura del 10/20% del proprio credito, viene
“garantita” dalla italiana OMEGA spa.
Al dr. FELICI ed ai due supervisori viene però rappresentato e documentato che la OMEGA SpA e chi ci stava dietro, era società già plurindagata in Italia e
che aveva “acquisito” tante società decotte poi ineluttabilmente fallite con successivi numerosi arresti.
I supervisori ed il dr. Felici nulla dicono: per loro va bene così se la maggioranza dei creditori vota favorevolmente per il concordato.
5.- Il concordato viene approvato perchè per pochissimi voti si supera il 50%.
Ma il concodato – come preannunciato – pure naufraga dopo pochi mesi per inadempienza della … OMEGA per cui il dr. Felici obbligatoriamente deve
dichiarare IL FALLIMENTO (tecnicamente si chiama “Concorso dei Creditori”).
Purtroppo, in quel momento sono trascorsi quasi due anni dalla scoperta degli illeciti e dello stato d’insolvenza.
6.- Con la dichiarazione di fallimento si apre anche un sub procedimento penale per l’ipotesi di bancarotta fraudolenta e le indagini, oltre a Roberto ed Emanuel Scipioni, Carattoni Luigi e Erika Muscioni, vengono estese anche a carico di Bologna Marco, Lombardi Giorgio, Elisa Zafferani e Francioni Massimo quali membri componenti il Collegio sindacale della Puntoshop.
Eseguita e completata una seconda perizia che concludeva per le gravi responsabilità di omesso controllo da parte del Collegio Sindacale, tra
contestazioni, revoca di mandati difensivi, rinunzie di difensori, istanze di ricusazione del Giudice Inquirente,impedimenti di difensori etc. … il tempo passa e, sebbene con motivato diverso avviso del Giudice Inquirente, con parere favorevole del Procuratore del Fisco dr. Cesarini, questo troncone d’indagine viene dichiarato viziato di prescrizione processuale ed archiviato.
Di fatto, anche per questa pronunzia, è INUTILE PROPORRE IMPUGNAZIONE perchè i tempi tecnici comunque nelle more avrebbero poi condotto alla prescrizione.
7.- Per l’altro processo, pure dichiarato prescritto il 15 maggio scorso, si sono avuti dei differimenti ritenuti opportuni dal dr. Battaglino per oltre un
anno e, nell’imminenza della conclusione che si presumeva di condanna, senza che alcuno dei difensori degli imputati lo avesse mai evidenziato o contestato, il Procuratore del Fisco autonomamente si è accorto che poteva ipotizzarsi la sussistenza di un’ipotesi di reato inferiore che, pertanto, era da dichiarare prescritto già da alcuni mesi. Come detto – tra lo stupore dei difensori delle parti civili che hanno compiutamente ed analiticamente rappresentato l’insussistenza e l’inesistenza della ipotizzata derubricazione del reato – il dr. Battaglino in circa 20 minuti ha deciso di accogliere l’eccezione del Rappresentante gli Interessi della Repubblica e di sentenziare l’archiviazione del processo per intervenuta prescrizione del minore reato.
Alla lettura del dispositivo della sentenza (che verosimilmente nessuno si attendeva perchè il dr. Battaglino non aveva chiarito che si sarebbe ritirato
per decidere) il silenzio dei presenti è stato totale. Nessuno ha gioito, così come nessuno ha protestato, forse perchè quella decisione ha veramente sopreso
tutti.
Chiariti i fatti e la vicenda; ribadito che la Repubblica è rimasta defraudata di ca 3milioni di euro per tributi (che ovviamente pagheranno i cittadini);
ricordato che le Banche sammarinesi hanno perso ca 15milioni di euro che ricadranno a carico dei sammarinesi; che i tanto “protetti” dipendenti non
hanno più avuto i loro soldi e comunque hanno perso lavoro; che gli altri creditori di ca 30milioni di euro hanno perso tutto; che la gestione della moratoria è costata ca 200.000 euro; che la gestione del concordato è costata ca 100.000 euro; che i due processi penali sono costati alla Repubblica ca
150.000 euro, quale è la situazione attuale?
La procedura del Concorso (il fallimento) prosegue ancora.
L’avv. Matteo Mularoni ed il dr. Giorgio Giordani, trascorsi ormai SEI ANNI dal loro insediamento e non avendo ancora le idee ben chiare, oggi stanno
attendendo che altro professionista loro pari esprima un parere tecnico sulle aspettative e potenzialità di recupero di somme risarcitorie (ipotizzabili tra
i 20-40Milioni di euro?) ai danni di tutti gli indagati e imputati scampati alle maglie della giustizia penale (SCIPIONI, MUSCIONI, CARATTONI, BOLOGNA, LOMBARDI, ZAFFERANI E FRANCIONI).
Chissà se anche questo ulteriore accertamento non dica che … non conviene avviare alcun procedimento civile perchè tutti i destinatari … non posseggono
più nulla a distanza di tanto tempo. Chissà se qualcuno dei responsabili non formuli una proposta transattiva di qualche decina di migliaia di euro utile,
forse, a contribuire a pagare le sole spese di gestione (avv. Mularoni, dr. Giordani e difensori e professionisti incaricati alla difesa della Procedura).
Visto il tempo trascorso e le “verifiche” di convenienza, l’ipotesi di un “accordo” nonè peregrina e certamente non verrà avanzata per … milioni di
euro!
Certo è che chi ha ruotato intorno a Puntoshop ha lasciato un buco a San Marino di quasi 50milioni di euro che sono quasi i vecchi 100 MILARDI DI LIRE, ma nulla è successo per i responsabili se non affrontare le spese difensive per due procedimenti penali pervenuti all’archiviazione per prescrizione.
Certamente ne è valsa la pena: una vita florida tra auto di lusso, barche, ristoranti e viaggi, tutto a spese … di quanti hanno pagato e pagheranno
ancora.
Ma forse la storia neppure è ancora finita.
Grazie per l’attenzione.
avv. Giancarlo de Angelis
via Chiatamone, 11 – 80121 – NAPOLI
Tel. 081.7640720 – Fax 081.2451293