Non si placano, in Repubblica, le polemiche dopo i momenti di grande tensione vissuti martedì, sul Pianello, in occasione della manifestazione organizzata dalle categorie per protestare contro il nuovo decreto Smac introdotto dal governo. Davanti a un Palazzo Pubblico presidiato dai gendarmi e dagli agenti antisommossa alcuni consiglieri, in particolar modo quelli della maggioranza, sono stati spintonati, fatti oggetto di un lancio di uova, oltre che appellati in malomodo.
Ieri gli organizzatori della protesta hanno “stigmatizzato gli atti violenti che si sono concretizzati all’ingresso dei consiglieri a Palazzo Pubblico”. Ma dalle sigle politiche sono piovute critiche per le affermazioni che alcuni membri delle associazioni di categoria avrebbero rilasciato dopo la manifestazione. “La violenza – hanno scritto congiuntamente Osla, Usot e Usc in una nota – deve sempre essere isolata e condannata”.
Ma c’è un ma.
“Il governo ancora una volta sembra volersi dimostrare sordo a delle richieste logiche e concrete ed insensibile al senso di frustrazione di chi quotidianamente contribuisce allo sviluppo sano del Paese”. Le tre sigle non hanno digerito l’obbligatorietà della Smac a partire dal prossimo 1 gennaio, per la quale non sembrano esserci margini di trattativa.
“Per quanto riguarda la richiesta di sostituire la Smac fiscale con la trasmissione mensile dei corrispettivi per tutto il periodo 2015 e, in questo lasso di tempo, concordare un sistema di certificazione più snello, veloce e senza costi per le aziende, il governo non ha concesso nulla, per quanto ci sia comunque l’impegno di riportare la questione all’attenzione dei congressisti che si riuniranno nuovamente domani” hanno sottolineato Osla, Usot e Usc.
Poi l’avvertimento: “l’1 gennaio l’operatività del circuito Smac fiscale non potrà essere garantita”.
Ripercussioni su quanto accaduto sul Pianello non sono mancate, e non sarebbe potuto essere diversamente, nemmeno all’interno di Palazzo Pubblico. E a sostegno di Stefano Macina (Psd) e Luigi Mazza (Pdcs), i due consiglieri contro i quali sono volati sputi e offese, oltre che spintoni che hanno richiesto l’intervento della Gendarmeria costretta a scortarli dentro il parlamento, sono arrivate le dichiarazioni di solidarietà delle opposizioni.
Sinistra Unita e Civico 10 hanno diffuso un comunicato stampa nel quale hanno ribadito il rifiuto di “ogni forma di violenza e di intolleranza, che non possono in alcun modo essere accettate, neppure come espressione di dissenso.
A tal fine – hanno aggiunto le due forze di opposizione – chiediamo di misurare con attenzione le parole utilizzate a mezzo stampa da parte di chiunque abbia una posizione di rappresentanza”.
Simile il commento sottoscritto da 26 consiglieri di maggioranza: “Non è accettabile che queste manifestazioni siano inquinate da, seppur marginali, atti violenti e intimidatori contenuti anche grazie alla professionalità delle forze dell’ordine, atti che stigmatizziamo con forza. Le dichiarazioni rilasciate da qualche rappresentante di categoria a seguito di questi fatti ne amplificano la gravità e complicano il confronto”. Firmatari del documento l’indipendente Denise Bronzetti, Maria Luisa Berti e Massimo Cenci di Noi sammarinesi, Nicola Renzi, Matteo Fiorini, Mario Venturini e Valeria Ciavatta di Ap, Andrea Belluzzi, Michele Muratori, Gerardo Giovagnoli, Vladimiro Selva e Francesco Morganti del Psd, Mariella Mularoni, Denis Amici, Marco Gatti, Oscar Mina, Manuel Ciavatta, Massimo Ugolini, Stefano Canti, Alessandro Cardelli, Italo Righi, Anna Maria Muccioli, Filippo Tamagnini, Fabio Berardi, Luca Beccari e Roberto Venturini del Pdcs.
Nq Rimini