San Marino. Maratona verso la Ue: quanto è lontano il traguardo? (L’editoriale di David Oddone)

Nel corso della prima riunione della Commissione Mista, alla quale hanno preso parte rappresentanti di tutte le forze politiche e sociali, il Segretario di Stato agli Esteri, Luca Beccari, e il consulente del Governo sammarinese, Roberto Baratta, hanno offerto un aggiornamento riguardo lo stato delle trattative per l’Associazione di San Marino all’Unione Europea.

Nonostante si siano registrati progressi nelle discussioni bilaterali tra i tre microstati e la Commissione UE riguardo al ‘Protocollo Paese’, le negoziazioni multilaterali sulla cornice istituzionale non hanno subito significativi avanzamenti dall’estate del 2019, principalmente a causa dell’impatto della pandemia. Tuttavia, si prevede una ripresa delle discussioni nei mesi finali prima della possibile firma.

Uno degli aspetti cruciali delle trattative riguarda la necessità di preservare le peculiarità e l’identità di San Marino, evitando una possibile svendita di sovranità. In questo contesto, è fondamentale che l’accordo di associazione non comprometta gli interessi e le caratteristiche distintive del piccolo Stato.

Finora, si sono raggiunti accordi provvisori su temi quali la libera circolazione delle merci, la sicurezza sociale, i trasporti su strada, gli appalti, la proprietà intellettuale, la salute e sicurezza sul lavoro, la protezione dei consumatori, l’ambiente e l’agricoltura. Le discussioni relative al libero stabilimento delle persone e alla libera circolazione dei lavoratori sono anch’esse in uno stadio avanzato, con quote che tengano conto delle dimensioni ridotte dei tre microstati coinvolti.

Il Segretario agli Esteri Beccari ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità di concludere il testo entro la fine dell’anno. Tuttavia, l’Accordo di Associazione dovrà essere ratificato dal Consiglio Grande e Generale di San Marino, dal Parlamento Europeo e dal Consiglio Europeo all’unanimità. Nel miglior scenario possibile, tale processo potrebbe richiedere un anno, secondo il professor Baratta, ma potrebbero essere necessarie anche le ratifiche dei singoli parlamenti dei 27 Paesi membri, causando ulteriori ritardi. In tal caso, si potrebbe valutare l’opzione di un’entrata in vigore provvisoria anticipata, qualora si raggiunga un’intesa in merito.

Ci siamo dunque? In realtà il professor Baratta ha proposto un’interessante metafora per descrivere lo stato attuale delle negoziazioni: se il percorso verso l’Associazione fosse lungo 100 chilometri, attualmente ci troveremmo al 60-65esimo chilometro. Fino qui lui. Ora ci inserisco un piccola nota “polemica” io. Considerando che ci sono voluti “a spanna” 10 anni (sbaglio?) per raggiungere questo punto, è possibile ipotizzare che, mantenendo lo stesso ritmo, si arriverà al “centesimo chilometro” intorno al 2035. Senza contare che il cammino resta complesso e imprevedibile, e tale stima può variare in base all’evolversi delle circostanze.

Considerazioni provocatorie a parte, il percorso verso l’Associazione all’Unione Europea per San Marino è delicato e richiede trasparenza e impegno nel conservare le peculiarità dell’Antica Repubblica.

La prudenza e la capacità di negoziare un accordo equilibrato saranno fondamentali per garantire un’integrazione vantaggiosa per entrambe le parti. Anche e soprattutto se si dovesse arrivare ad un referendum col quale convincere i sammarinesi a votare “Sì”.

 

David Oddone

(La Serenissima)