La conferenza stampa di fine anno del Governo della Repubblica è stata l’occasione per fare il punto sul lavoro delle singole segreterie.
A sentire lor signori è stato tutto un inanellarsi di successi, in un Paese in crescita, con meno disoccupati. Insomma siamo stati bravi ma possiamo far di meglio. E io pago diceva Totò. Con quello che ci costano in viaggi, trasferte e foto con i grandi della terra, potremmo mettere i gard-rail e rendere sicure le strade.
Il Segretario Valentini non accorgendosi di non essere più alle finanze ha fatto la parte di Capicchioni quando ha affermato che con il pareggio di bilancio si è creata” la situazione indispensabile per offrire garanzie al Paese attraverso progetti di ripresa dell’economia sammarinese”.
Sembra che sulla conferenza stampa regnasse un clima surreale di sospensione del buon senso, visto che se il bilancio è in pareggio, come mai la liquidità dello Stato è ai minimi storici con una quarantina di milioni in cassa?
Arzilli ha vantato le meraviglie del misterioso parco tecnologico, di cui sappiamo i costi fin ad ora sostenuti, ma di cui non ci è stato mostrato il ritorno in termini d’investimenti e d’occupazione. Il tutto bollito in un minestrone dove il “gioielliere segretario” immagina un paese con una burocrazia leggera, con una pubblica amministrazione al servizio dei cittadini, capace d’attrarre investimenti stranieri. Pensate ad esempio a come può essere attrattivo e moderno il Consiglio dei XII, pronto a sindacare anche sull’acquisto di un appartamento.
Oppure pensate al fatto che per fare un CDA in video conferenza è necessaria la presenza del notaio. Potrei andare avanti all’infinito nella paurosa jungla di leggi e leggine, regolamenti ed istituzioni, talmente anacronistiche da sembrare fuori del tempo.
Non una parola sul buco nero di Banca Centrale dove il nostro Segretario rappresentava il Governo all’assemblea a cui è stata presentata una perdita di oltre 3.000.000.
In un altro paese, lo sceriffo Marco sarebbe stato già dimissionato, come sarebbe stata ritirata la licenza della gioielleria di cui è socio. Le regole valgono solo per gli altri e non per i genitori dei segretari di stato, né per le loro aziende. Per molto meno Arzilli ha revocato licenze, che portavano discredito alla Repubblica.
Il nostro è un Paese strano, se il Segretario Belluzzi dopo aver visto “il rafforzamento del tessuto industriale storico” ha dichiarato che il Governo farà tutto il possibile affinchè si realizzi “il polo del Lusso”. In un ambiente dove al panificio Vallifuoco si davano le forniture per le mense scolastiche, ai Borletti si creano problemi, si ammettono referendum, tali da convincere i veri imprenditori a scegliere altri mercati dove si fanno ponti d’oro ad iniziative come queste. Da noi no. Vale sempre la vecchia regola del sospetto. Basta che qualcuno al bar cominci a sollevare dubbi sull’investimento, sugl’investitori, che subito si convoca un buon tribunale di sfaccendati, d’ecologisti, di proprietari dei terreni vicini per sentenziare che il Polo “non s’ha da fare”.
Ed il governo si oppone, ma con la giusta moderazione che ci vuole, perché non bisogna dispiacere nessuno, né perdere neanche un voto degli avventori di bar ed osterie. Questa unanimità a tutti i costi blocca iniziative ed il futuro.
Vedo con piacere che i movimenti come Rete e Civico10 fanno davvero il lavoro dell’opposizione, che è quello di verificare, con onestà intellettuale, le decisioni e la politica della maggioranza. Seppure giovani ed inesperti io li preferisco ai vecchi marpioni ed ai gattopardi della politica del nulla. Se riusciranno a non dividersi ma ad aggregarsi per parlare con la voce dei cittadini in maniera trasversale rispetto alle vecchie destre e sinistre della politica, potranno chiedere i voti per governare anche a chi, nella roccaforte della pubblica amministrazione, ha ancora vincoli di assurda riconoscenza con chi li fatti assumere in cambio dei loro voti. Abbiamo bisogno di buon senso e d’onestà, l’esperienza si farà sul campo come i 5 stelle stanno dimostrando in Italia.
Non ci sono Grilli da noi ma solo le cicale della maggioranza, che, sentendo aria d’elezione, è critica verso il governo che sostiene. Persino Marco Gatti ruggisce dicendo “ci aspettiamo molto” . Di cosa? Ah ho capito : lasciare la seggiola di Segretario del PDCS per sedersi sulla poltrona della Segreteria degli Esteri o su quella delle Finanze. Certo che all’ambizione non c’è confine.
Erasmus