Un codice etico che guidi la condotta degli aderenti e dica al partito come muoversi sulla questione morale.
Riunione ieri sera della direzione del Partito democratico cristiano sammarinese, con due punti principali all’ordine del giorno.
Da un lato, appunto, il confronto su quanto predisposto dal gruppo di lavoro sul codice etico; dall’altro due proposte di nominativo da inserire nel Consiglio centrale, il parlamentino democristiano che si riunirà il 24 luglio prossimo. In merito al codice etico, spiega il segretario Marco Gatti «stiamo formalizzando e mettendo per iscritto una prassi già adottata da tempo», andando così a fissare i principi di riferimento degli iscritti al partito, le linee comportamentali da tenere da parte degli aderenti e da tutti coloro che assumeranno cariche dirigenziali o istituzionali. Compreso I’atteggiamento sulla questione morale.
Sul tema la posizione è di “fermezza con l’invito a sostenere l’azione di tutti gli organismi preposti a far luce sulle vicende emerse e che potranno emergere”.
Dunque iI codice etico “ribadisce l’esigenza di una scelta di servizio responsabile alla società civile, svincolato da interessi personali, trasparente, fortemente legata ai valori della dottrina sociale cristiana e della tradizione culturale della Repubblica”. E detta le condizioni necessarie per la candidatura, per la decadenza dagli incarichi assunti, le incompatibilità e la pubblicità della propria condizione patrimoniale personale.
La Dc intanto si prepara anche all’incontro di mercoledì prossimo con il Partito socialista che illustrerà agli scudocrociati la sua proposta di governo.
La disponibilità al confronto c’è tutta, sottolinea Gatti, ma parlare di dimissioni del governo, sottolinea, è “un’ipotesi folkloristica”. Ora come ora la Repubblica ha bisogno di un esecutivo che governi e di un’opposizione seria. L’obiettivo. comune deve essere quello di garantire stabilità politica e fare le cose necessarie ».
Certo, aggiunge Gatti, “ci sono tanti temi importanti su cui da tempo ci confrontiamo”. A partire dalle riforme istituzionali, caldeggiate proprio dal Ps “vanno ponderate bene e credo sia necessaria un’ampia condivisione”, ragiona il segretario scudocrociato, ribadendo che governo e maggioranza “hanno lavorato tanto per gettare fondamenta importanti sulle quali costruire il futuro della Repubblica. Sentire parlare solo di ammortizzatori sociali deprime – conclude – occorre dare lavoro a tutti”.
Corriere Romagna