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  • San Marino. Marco Giannoni (Ldl): “I migranti vanno aiutati, ma a casa loro”

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    Parola a Marco Giannoni, rappresentante della Destra Nazionale Sammarinese, candidato all’interno della Lista delle Persone Libere.

    Giannoni, partiamo da un tema che sta particolarmente a cuore alla sua lista, ovvero la sicurezza.
    “Mi lasci innanzitutto dire che noi rappresentiamo uno dei pochi movimenti di destra qui a San Marino. La sicurezza è senza dubbio un tema che ci sta a cuore e come a noi chiaramente anche a tutti i cittadini. D’altra parte basta leggere i giornali per rendersi conto come ormai quotidianamente ci si trovi ad avere a che fare con furti e ruberie. Le forze dell’ordine fanno il possibile ma non hanno i mezzi adeguati per tenere sotto controllo il territorio. I mezzi sono obsoleti, il parco auto pure. Sarebbe invece il caso di avere strumentazioni all’avanguardia. E’ necessario altresì aumentare l’organico, magari ricollocando qualche dipendente pubblico in esubero. C’è bisogno di gente in strada, basti vedere i nostri confini di notte, quasi mai presidiati. Di certo le sole telecamere non sono sufficienti”.

    Passiamo alla questione migranti. Certe posizioni non suonano come razziste a suo parere?
    “Le rimandiamo al mittente queste accuse. Noi non siamo contro i migranti, assolutamente. Li vogliamo aiutare, ma a casa loro. Siamo un Paese piccolo, non possiamo permetterci di ospitare altre persone. Abbiamo pieno rispetto per chi scappa dalla guerra, ma prima vogliami tutelare i cittadini sammarinesi. Purtroppo anche qui oggi abbiamo a che fare con casi di povertà. In molti però per dignità non vengono allo scoperto ma non per questo non dobbiamo aiutarli. Non possiamo ignorare un certo malcontento nel parlare con la gente quando si privilegia l’aiuto a un migrante rispetto ad una persona del posto. Non vogliamo finire come in Italia dove poveri e anziani stanno in mezzo a una strada, mentre i migranti vivono in albergo e vengono pure pagati”.

    Passiamo a formazione, innovazione e infrastrutture. In quale maniera avete intenzione di intervenire?
    “Siamo anacronistici in tutto a cominciare dalle telecomunicazioni. Nei primi 100 giorni vogliamo sistemare la rete di telefonia mobile ed eleminare un monopolio che non ha più senso di esistere. Allo stesso tempo pensiamo di favorire la mobilità elettrica per diventare realmente e non solo a parole una smart city. Penso inoltre alla fibra ottica e la possibilità di fornire gratuitamente le aziende di quella tecnologia che possa permettere loro di lavorare al meglio. Ho lasciato per ultima la formazione: secondo lei è possibile che i nostri figli per studiare debbano uscire fuori territorio? Noi viviamo molto di turismo. Perché non aprire qui da noi una scuola alberghiera o una scuola per DeeJay? Si tratta di attività che possono portare un giovane a trovare lavoro da subito”.
    Altro argomento caldo è la burocrazia. Quale la vostra idea?
    “La burocrazia crea problemi inutili. La parola d’ordine è semplificare, tutti lo dicono, nessuno lo fa. I nostri imprenditori devono pensare a lavorare e non devono stare dietro firme e autorizzazione, ormai siamo peggio dell’Italia. Le licenze devono essere stampate da un notaio e poi successivamente devono esserci i controlli con le eventuali multe in caso di problemi. L’Ufficio industria non è necessario, deve chiudere. Valorizziamo la Camera di commercio piuttosto”.

    E la pubblica amministrazione?
    “Abbiamo lanciato l’idea di feedback attraverso la rete. I cittadini devono essere i primi controllori e devono segnalare se un ufficio pubblico non funziona. Ci deve poi essere un organo deputato a ricevere queste segnalazioni e verificare che cosa non va. La lista delle persone libere nasce dalla rete, dunque vogliamo che tutto sia in rete e sia estremamente trasparente”.

    Cosa manca a San Marino?
    “Manca tutto. Non siamo attrattivi. Perché una azienda dovrebbe venire qui a investire? Ormai i costi sono alti e mancano i servizi. Sono le piccole e medie imprese che dovremmo incentivare. Io stesso come imprenditore comincio a pormi qualche domanda e come me i miei colleghi. In molti ormai sono dell’idea che sia più conveniente aprire fuori una attività. Senza contare che per i giovani non c’è un centro ricreativo o una discoteca. Mi piace l’idea di un casinò provvisto di Spa e discoteca”.

    Cosa si aspetta da questa campagna elettorale?
    “Mi aspetto che la destra esca allo scoperto. E’ ora di rimboccarsi le maniche per dare ai giovani una occasione. Il Paese va cambiato in meglio”.