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  • San Marino. Maria Luisa Berti, AVVOCATO DI FIDUCIA E COMMISSARIO DELLA COMMISSIONE ESTERI e partecipa alla discussione di un caso di un suo cliente. Ecco come stanno i fatti!

    La Commissione Esteri, quella che vaglia e concede le residenze, è quella del 15 Luglio 2016 e tra i componenti della stessa c’è anche Maria Luisa Berti di Noi Sammarinesi, il partito dei Berti e di Arzilli per intenderci.

    Ma Maria Luisa Berti è anche l’avvocato difensore di Andrea Vivoli.

    Ripetiamo AVVOCATO DI FIDUCIA E COMMISSARIO DELLA COMMISSIONE ESTERI e partecipa alla discussione di un caso di un suo cliente!!!

    Proprio in quella commissione, quella del 15.07.2016, si è discusso della decadenza della sua residenza, concessa esclusivamente per motivi di lavoro dato che era stato assunto in Banca Centrale di San Marino, in quanto il requisito iniziale e fondamentale della concessione della residenza (motivi di lavoro) non c’era più, dato che era stato licenziato da Banca Centrale.

    In più Andrea Vivoli era stato condannato il 15.06.2016 in primo grado per omessa segnalazione all’AIF.

    Ecco cosa viene scritto nel sito Libertas.sm proprio in merito a questo fatto: ” (…) C’era da esaminare la decadenza della residenza di Andrea Vivoli. Il Segretario agli Esteri Valentini ha dato lettura della lettera, con la richiesta di sospendere la decadenza della residenza dell’ex funzionario di Banca centrale, decisione possibile in casi motivati. In diversi si sono detti garantisti sulla sua situazione giudiziaria, affermando che la residenza vada mantenuta fino al grado definitivo di giudizio. E’ intervenuto, anche in tale caso, Matteo Fiorini che ha specificato che la revoca della residenza non ha a che fare con la vicenda giudiziaria, bensì con il licenziamento dell’ex funzionario della vigilanza di Bcsm, dato che il permesso di risiedere in Repubblica è legato al lavoro svolto. Sul rilievo del consigliere di Ap è intervenuta Maria Luisa Berti – tra l’altro avvocato di Vivoli che ha quindi perorato la sua causa anche in Commissione – per sottolineare come sia pendente un ricorso verso Bcsm contro il licenziamento e per il reintegro nel posto di lavoro. La Commissione, alla fine, ha quindi deciso di prorogare la residenza fino a che non sarà concluso il contenzioso di lavoro. Non è mancato chi ha evidenziato l’incongruenza delle due decisioni: da un lato si sospende una pratica e si proroga una residenza in attesa dell’esito di un ricorso; dall’altro non si sospende una pratica per richiedere l’integrazione di documenti, ma la si respinge. Comportamenti che, ancora una volta, denotano come la discrezionalità e le lotte intestine siano alla base di decisioni nelle quali solo molto marginalmente c’entra il famigerato “interesse del Paese”.