Si è chiusa venerdì 11 novembre a Rimini la ventesima edizione di ECOMONDO: Fiera Internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile. I primi anni Ecomondo era dedicata a pochi pionieri, un evento di nicchia. Oggi, dati alla mano, è la Fiera più frequentata e di successo in Italia e fra i principali appuntamenti europei in cui si misura il livello di crescita della cultura e dell’innovazione in campo ambientale, diventando la piattaforma tecnologica di riferimento sull’economia del futuro!
Si, perché parlare di economia verde e circolare vuol dire occuparsi di lavoro, di futuro per i nostri giovani, di produzione, di cose buone non solo per San Marino, ma per la vita del Pianeta.
Ho letto in uno stand una frase di Herb Caen che sembra scritta per la nostra piccola Repubblica: “Una città non si misura dalla sua lunghezza o larghezza, ma dall’ampiezza della sua visione e dall’altezza dei suoi sogni”. Negli ultimi 30 anni, a mio avviso, è proprio questo che è mancato alla politica sammarinese: un’ampia visione e sogni alti, obiettivi ambiziosi e virtuosi da raggiungere.
Ma non voglio fare accuse a chi in passato ha gestito e amministrato la cosa pubblica, questo compito spetta agli elettori che con il loro voto il prossimo 20 novembre potranno premiare chi quell’ampia visione la possiede e mandare a casa coloro che nei fatti, con la politica del lunedì asfittica e limitata, hanno dimostrato di avere un pensiero corto e hanno portato alla rovina un Paese con potenzialità incredibili!
Nel programma elettorale della coalizione adesso.sm, della quale fa parte la lista SSD (Sinistra Socialista Democratica), abbiamo dato grande spazio allo progetto “Smart City” Città intelligente, perché può essere una grande prospettiva per San Marino che, grazie anche alle sue dimensioni, può diventare sede di esperienze pilota ed essere attrattiva per chi voglia investire in questo mercato emergente.
Almeno 3 temi che abbiamo indicato per lo sviluppo di San Marino Smart City erano presenti nei padiglioni di Ecomondo:
1. Mobilità dolce e sostenibile. I suggerimenti su questo tema si sono concentrati su 3 aree: mobilità elettrica, biocarburanti affidabili e sostenibili, soluzioni tecnologiche emergenti. Il settore dei trasporti e uno fra i maggiori produttori di inquinamento locale; ciò è provato dal fatto che il costo dei danni per la salute umana in una città è 4 volte superiore a quella nelle zone rurali, quindi la mobilità dolce e sostenibile è buona non solo per la nostra salute,ma anche per il portafogli!
2. L’energia. Al nostro Paese serve maggiore autonomia, che si può ottenere puntando su fonti energetiche pulite e rinnovabili. Il padiglione “Key Energy” era ricchissimo di proposte, dall’eolico, alle biomasse, dal fotovoltaico evoluto a sistemi e soluzioni per l’efficienza energetica. Anche questo settore offre grandi opportunità di sviluppo, occupazionali, di contenimento della spesa e di visibilità positiva.
3. Rifiuti zero! Un paese a rifiuti zero è un’ idea per la quale da anni mi impegno, ma le risposte sono troppo lente! Ancora siamo fermi a un sistema misto di raccolta differenziata, costoso , con percentuali di recupero dei materiali ancora molto lontane dall’essere soddisfacenti! In questo campo è ancor più giusto parlare di “Economia Circolare” , una green economy che oggi, fuori da San Marino, attrae contributi tecnologici e progettuali di imprese e istituzioni, al lavoro per alimentare la ripresa economica. Sono tante, infatti, le esperienze di imprese che trattano i vari materiali differenziati, li trasformano in materia prima-seconda e poi in oggetti che hanno un ottimo mercato. Non è intelligente un Paese che spende cifre enormi per conferire i suoi rifiuti nelle discariche o nei centri di raccolta esterni a San Marino, gli stessi rifiuti che poi da altri vengono differenziati e venduti! Non è intelligente un Paese che spreca risorse, non recupera, pur trovandosi in condizioni finanziarie critiche. Non è intelligente un Paese che non coglie le idee nuove per la soluzione di problemi emergenti quali l’ambiente e il lavoro. Anche per questo occorre una visione di futuro!
Per l’economia circolare bisogna spostare la fiscalità dal lavoro all’inquinamento, in modo da incentivare gli aspetti positivi, come l’occupazione, a scapito di quelli negativi, come l’inquinamento e il degrado ambientale.
La strada dell’ Economia Verde e Circolare è il futuro, è cultura, è lavoro, è ricchezza per il Paese!
Marina Lazzarini (SSD)
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