San Marino. Marino Pelliccioni sulle mala-potature delle piante di Valdragone e Faetano.

Questo mio scritto vuole essere un invito alla cittadinanza a prendere visione e magari successivamente commentare e dare dei pareri sulla professinalità del personale Ufficio Risorse Ambientali in merito al metodo ,ritengo assolutamente nuovo, di potare piante di notevole importanza e tutelate da una legge n°126 del 1995.

Circa 30 giorni fa noto in via sesta gualdaria, a Valdragone che nell’eseguire la potatura dei gelsi che fiancheggiano il marciapiedi sotto il Santuario Cuore Immacolato di Maria, il personale preposto a potato delle piante a chioma come fosse una siepe, però non capisco, consigliato  da chi ,solo da un lato, lasciando dal lato campo, rami che sfiorano il terreno.

Pochi giorni dopo, scendendo direzione Faetano, a 400 metri dal centro , sul lato sinistro noto una quercia maltrattata alla stessa maniera.

Proseguendo, giunto in via campo del fiume sempre a Faetano noto quella che definisco una vera e propria mostruosità eseguita su di una quercia secolare. Su di essa si sono tagliate tutte le cime come si fosse tosato una pecora , causando a mio parere la morte certa in pochi anni della quercia in oggetto.

Detto questo non mi resta che chiedere alle Autorità competenti e responsabili, alcune cose . Quante piante sono state potate in questa maniera sul territorio?

Se un privato esegue la potatura della propria quercia in quella maniera , in che sanzione incorre?

Invio alcune foto, ma per rendersi veramente conto della bruttura effettuata bisognerebbe prendere visione sul luogo.

MARINO PELLICCIONI