I dieci commissari hanno svolto il lavoro in soli sette mesi: un segno di come la politica stia cambiando “pelle”. Un’indicazione positiva per il futuro del Paese.
Fu l’agenzia Dire il 10 giugno 2009 che ufficializzò la proposta che stava prendendo corpo nel Paese: l’istituzione di una specifica commissione d’inchiesta. L’Agenzia ipotizzò addirittura che l’obiettivo fosse se non altro il tentativo di mettere in discussione l’operato del duo Antonella Mularoni, segretario Esteri e Gabriele Gatti, segretario Finanze.
Esattamente ipotizzò la Dire: “Di certo l’intento è quello di ‘dare una spallata, se non decisiva comunque robusta, alla stabilita’ del governo”. Poi, una lunga pausa senza notizie di peso da parte della politica. Solo la magistratura faceva il proprio cammino tra contestazioni, polemiche, smentite.
Il discorso Commissione di Inchiesta riapre prepotentemente in Aula con un intervento del consigliere di Noi Sammarinesi Gian Nicola Berti, professionalmente esperto in problematiche bancarie, che a metà maggio di cinque anni dopo (2014) relativamente alle anticipazioni relative ad una proposta di legge specifica sulla commissione d’inchiesta, appunto, sul rapporto a tre tra Carisp-Delta-Sopaf, confermò la sua opposizione alla realizzazione della commissione.
Spiegò in so- stanza: “Non sono maturi i tempi e non tutti gli aspetti mi convincono. L’atto di transazione, su cui tanto favoleggiano l’esistenza di una tangente, si poteva evitare se la Cancelleria del Tribunale di Bologna avesse informato subito la Cassa di Risparmio della sentenza in primo grado ai danni dei Magnoni. La colpa italiana è di non di non aver dato una via d’uscita a San Marino ma di aver fatto un attacco violento nei confronti del nostro Paese”. Concluse il conigliere di maggioranza Gian Nicola Berti: “Inoltre, scorrendo le partecipazioni azionarie di Sopaf si potranno comprendere quali fossero gli interessi che ruotavano attorno a questa vicenda”.
Solo due mesi (14 luglio 2014) dopo, quindi molto velocemente a riprova che i tempi della politica erano decisamente cambiati, arrivò in Consiglio l’approvazione dell’istituzione della Commissione di Inchiesta. I giornali riportano la notizia così: “Il Consiglio ha approvato all’unanimità la procedura d’urgenza per la legge che va appunto a istituire la commissione d’inchiesta; ha anche approvato sempre all’unanimità la relativa normativa”.
Nel dettaglio: la commissione, paritetica sarà costituita da 10 consiglieri. Auspichiamo che in sei mesi possa relazionare all’Aula.
Si registrò comunque qualche distinguo dai banchi del Psd, altro partito della maggioranza: “Ci auguriamo non emerga nulla che possa danneggiare il nostro istituto di credito” cui fece eco, soddisfatta, Alleanza Popolare “Rispetto a qualche anno fa, le richieste di commissioni erano sempre respinte, indubbiamente qualcosa è cambiato”. Qualche giorno dopo fu varata la Commissione, sempre all’unanimità. Per la maggioranza: Gerardo Giovagnoli (Psd) presidente, Mario Lazzaro Venturini (Ap), Lorella Stefanelli e Giovanni Francesco Ugolini (Pdcs). Noi sammarinesi per incompatibilità non indicò nessuno.
Per la minoranza: Franco Santi (Civico 10), Roberto Ciavatta (Rete), William Giardi (Upr), Simone Celli (Ps) e Augusto Michelotti (Su).
E nel prossimo Consiglio (in calendario martedì 24 dalle 13 fino a conclusione, anche dopo le 24)che si aprirà giovedì prossimo al comma 12 la Commissione consegnerà, dopo sette mesi, la sua relazione conclusiva sulle “presunte responsabilità politiche o amministrative legate alla vicenda” che ha tenuto sulla corda per alcuni anni il mondo della politica e finanziario del Paese.
Gian Maria Fuiano, La Tribuna