Lette le dichiarazioni del Presidente della Provincia di qualche giorno fa mi chiedo se per Riziero Santi la salute dei cittadini italiani e riminesi viene prima di ogni altra cosa oppure se è più importante il campanilismo o la polemica politica.
Respingere la collaborazione offerta dalla Repubblica di San Marino per la fornitura di vaccini anti-Covid, compreso il russo Sputnik, è un grande errore che in questa fase la comunità riminese non può permettersi.
Tutti i cittadini della Emilia Romagna ed in particolar modo i riminesi, possono rendersi conto, leggendo i report sulle vaccinazioni in regione, dei forti ritardi che ha l’esecuzione del piano vaccinale.
Le diverse fasi di attuazione previste dalla Regione, con interessamento graduale della popolazione in riferimento a priorità di età, patologia e attività essenziale per la collettività stanno procedendo lentamente tra tante difficoltà.
Va bene rispettare il piano, ma di fronte all’emergenza occorre agire velocemente perché velocemente circola il “virus” e troppe sono ancora le vittime.
In Emilia Romagna dopo un mese dalla consegna del vaccino i vaccinati sono, ad oggi, solo 420.000 su una popolazione di 4,5 milioni cioè meno del 10%, mentre, ad esempio, in Israele i vaccinati sono l’80,3% della popolazione ed i negozi, biblioteche e musei possono riaprire lasciando solo l’obbligatorietà del distanziamento sociale e dell’uso delle mascherine.
Di fronte all’importanza ed ai risultati che si ottengono con la vaccinazione, secondo il Presidente della Provincia, dovremmo rinunciare alla collaborazione con la Repubblica che sarebbe disponibile a vaccinare i 7.000 frontalieri del riminese.
La posizione del Presidente Santi non è accettabile, né giustificabile perché continuerebbe a far esporrebbe i nostri lavoratori e quella della Repubblica ai grandi rischi di contagio al contrario dei frontalieri pesaresi che saranno vaccinati a San Marino a seguito della collaborazione accettata dalla provincia di Pesaro.
Invitiamo, dunque, il Presidente Santi ad abbandonare i campanili e sollecitare gli Uffici Sanitari regionali e locali ad aumentare la vaccinazione giornaliera dei cittadini anche mettendo a disposizione gli spazi liberi della provincia.
Noi continueremo nel nostro impegno politico per la ricerca di una collaborazione continuativa con le Autorità Sammarinesi per garantire la tutela del lavoro dei frontalieri e perché, come diciamo da sempre, lo Stato di San Marino per Rimini è una risorsa utile per il nostro territorio e per il nostro Paese. Marzio Pecci